SAN BENEDETTO - Le bombolette spray le hanno lasciate a casa e le goliardate anche. I 100 giorni all’esame in tempi di pandemia sono stati festeggiati rigorosamente con la mascherina indosso e un pic nic nel parco più vicino, all’aria aperta e a debita distanza.
L’idea
I ragazzi di San Benedetto ieri non hanno voluto rinunciare alla oramai classica festa che intende celebrare la data fatidica ma hanno accolto l’appello del sindaco a non mettere in pericolo sé stessi e soprattutto nonni e genitori. Così si sono dati appuntamento ognuno con la propria classe in maniera sicura. Alle 9 quelli del 5° liceo sportivo hanno disegnato per terra il proprio logo e hanno portato qualche spuntino da casa per consumarlo nel parco Cerboni.
«Certo - spiega Maria Fioroni la rappresentante di classe - è stata una festa un po’ azzoppata ma siamo stati attenti.
Le differenze
«Certo, se il Covid non avesse condizionato la giornata - spiega ancora Maria sarebbe stata tutta un’altra cosa: saremmo andati al santuario di San Gabriele per far benedire le penne e poi a San Marco per goderci il sole. Così invece è stato tutto più tranquillo».
Il rito
E se i ragazzi si aspettano un esame «più lungo perché si potranno interrogare solo 5 persone per volta» a onorare il rito del sale, sparso davanti al Rosetti, ci avevano pensato altri compagni, arrivati prima. Un po’ tutte le classi di ogni scuola, hanno celebrato la ricorrenza.