La zona industriale di Ascoli riparte, investimenti per 24 milioni. I fondi riguardano anche i nuovi insediamenti

La zona industriale riparte, Investimenti per 24 milioni. I fondi riguardano anche i nuovi insediamenti
La zona industriale riparte, Investimenti per 24 milioni. I fondi riguardano anche i nuovi insediamenti
di Luca Marcolini
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Venerdì 6 Gennaio 2023, 03:45

ASCOLI - Ci sono due mesi di tempo per cogliere una nuova grande opportunità di rilancio della zona industriale ascolana. Un’opportunità accompagnata da un finanziamento per il contrasto alla deindustrializzazione che prevede l’arrivo sul territorio della zona industriale di competenza di Piceno Consind di ben 23,7 milioni di euro. Soldi a disposizione di tutte quelle aziende presenti o intenzionate ad investire nei vari agglomerati del territorio ascolano per spese già sostenute e, soprattutto, per gli investimenti programmati entro il 31 dicembre 2023. 

 

Dal 24 gennaio partirà – dopo che il presidente di Piceno Consind Domenico Procaccini aveva nei mesi scorsi annunciato lo stanziamento disposto dall’Agenzia per la coesione territoriale – la corsa ai contributi da parte delle industrie che vorranno investire su interventi che vanno dall’ammodernamento o la realizzazione di immobili aziendali a quelli per innovare i prodotti, acquistare macchinari, ridurre l’impatto ambientale o attivare nuove unità produttive.

Con la possibilità di tornare a parlare anche di potenziali nuovi posti di lavoro. E le industrie avranno di tempo fino al 24 marzo, per inoltrare la richiesta. Un treno che per certi versi tornerà a passare da queste parti dopo i vari decenni trascorsi dall’era della Casmez. 

L'annuncio di Piceno Consind
 

Dopo l’annuncio di Piceno Consind nello scorso mese di ottobre, adesso si arriva alla fase della concretezza. Si tratta di rimboccarsi le maniche e pianificare investimenti da tradurre in concreto sull’onda del pacchetto da 23,7 milioni di euro messo su un piatto d’argento dall’Agenzia per la coesione territoriale, affiancata dal braccio operativo di Invitalia. L’obiettivo è rivitalizzare i sei agglomerati produttivi del territorio gestito dal Consind: Ascoli-Maltignano, Monsampolo-Monteprandone, Offida-Castignano, Comunanza-Force-Rotella, Venarotta ed Arquata. Una possibilità che, con un tetto massimo di 200mila euro di contributo ad azienda a copertura fino al 100% delle spese, si prefigge di innalzare il livello degli investimenti capillarizzati su un gran numero di attività. 

Le domande per ottenere i contributi vanno presentate telematicamente, attraverso la piattaforma di Invitalia o sul sito dell’Agenzia per la coesione territoriale, dalle ore 12 del 24 gennaio e fino alle 12 del 24 marzo. I contributi potranno essere richiesti per la realizzazione o ristrutturazione di immobili aziendali; per ammodernamento e ampliamento per innovazione di prodotto e di processo; per investimenti immateriali; per la conversione di attività produttive a significativo impatto ambientale verso modelli di maggiore sostenibilità; per l’avvio di nuove unità produttive. Saranno finanziabili le spese sostenute a decorrere dal 30 novembre 2021, quindi anche in maniera retroattiva, e programmate fino al 31 dicembre 2023. Per informare tutte le aziende presenti negli agglomerati industriali interessati dal finanziamento, Confindustria di Ascoli ha già organizzato un webinar, in programma mercoledì 11 gennaio alle 15, che vedrà il coinvolgimento proprio dell’Agenzia per la coesione territoriale e di Invitalia. 

Il lungo lavoro completato



«Si è arrivati finalmente – aveva sottolineato il presidente di Piceno Consind Procaccini all’annuncio del finanziamento ottenuto - a completare il lungo lavoro portato avanti insieme agli altri consorzi laziali. E grazie agli oltre 23 milioni previsti si potranno rivitalizzare il tessuto produttivo e l’occupazione». «Il bando - afferma Simone Ferraioli, presidente di Confindustria Ascoli - rappresenta un’importante opportunità per contribuire alla realizzazione dei programmi di sviluppo del sistema produttivo locale oggi pesantemente colpito da un incremento senza precedenti del costo delle materie prime e da un drastica riduzione dei margini operativi. Una boccata di ossigeno tuttavia limitata dal vincolo del plafond “de minimis” che, soprattutto nell’area del cratere sismico, è oramai saturo per moltissime aziende. Stiamo lavorando per informare ed accompagnare gli imprenditori nella predisposizione delle domande di finanziamento con uno sportello ad hoc».

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