ASCOLI - Si chiamano Angeli del Bello. E sono innamorati della loro città. Rimuovono le scritte dai muri che deturpano i monumenti storici e riportano il decoro nelle strade. Sono volontari, mossi da un forte senso civico. «Non è la prima urgenza della città, ma se vogliamo, insieme si può fare». Così racconta Luciano Vizioli, presidente dell’associazione. «Lo stato attuale non è catastrofico, altre realtà sono messe molto peggio. Quando iniziammo nel 2018 le imbrattature erano frutto di 10-15 anni di lassismo – spiega Vizioli -. Oggi la situazione è migliorata Ascoli è mediamente pulita, ma c’è ancora da fare. Penso ad alcune zone nei pressi dell’ex Banca di Roma. Rua delle Stelle? Saremmo disponibili a dare il nostro contributo. Perché no?».
Tante sono state le azioni mirate messe in campo dagli Angeli del bello in questi anni, l’ultima ha riguardato il Cristo Redentore che domina la città dalla collina del Sacro Cuore.
Alcuni writer “storici” sembrano aver appeso la bomboletta al chiodo. «Ma ci sono delle nuove leve in arrivo. Per molti è considerato una ragazzata, ma quando il fenomeno è diffuso si ferisce la città. Ci piacerebbe che la lotta a chi imbratta diventasse oggetto di dibattito e un tema cittadino, così come accade ad esempio nella vicina Macerata» sottolinea Vizioli. Ci sono comunque delle note positive nell’ultimo periodo. Oggi, i tanti cantieri in attività per la ristrutturazione post sisma e per il superbonus possono dare una mano alla causa. «Il problema potrebbe risolversi parzialmente, al termine dei lavori il nostro censimento andrà aggiornato – dichiara Vizioli -. Inoltre diverse zone e le facciate di alcuni edifici sono state ripulite dai proprietari stessi. Importante è anche la collaborazione con alcuni sestieri: ci segnalano le problematiche e lavorano insieme a noi, spesso facilitando le pratiche burocratiche. La metà del nostro lavoro se ne va dietro a queste necessità: dalle ricerche al catasto, fino alle liberatorie».
Rispetto ad altri luoghi italiani, la situazione ascolana può essere considerata migliore. «Ad esempio a Firenze spesso è necessario ripulire un bene almeno tre volte, qui invece la recidiva è minore – commenta -. Un episodio particolare in questi anni? Qualche tempo fa un giovane si era reso protagonista di alcune scritte nei pressi dell’Auditorium Neroni ed era stato individuato dalle forze dell’ordine. Lo abbiamo conosciuto e insieme abbiamo ripulito. Sotto lockdown invece, in occasione delle riprese del film di Giuseppe Piccioni, abbiamo ricevuto la richiesta di pulire le loggette di San Francesco. Non siamo riusciti a risolvere il problema, purtroppo, perché era necessario attendere alcuni tempi tecnici con la Soprintendenza. Così alla fine il danno è stato corretto in post produzione.
Il presidente Vizioli, chiude citando un luogo per il quale l’associazione si è spesa molto finora. «L’immagine che più mi ha colpito in questi anni? Scelgo la più significativa: le imbrattature nel chiostro di San Francesco, le scritte alle pareti e sul travertino. È difficile mantenere pulita quell’area, perché viene presa di mira di frequente. Ed è un vero peccato». Perché, come amano dire gli Angeli, dove c’è un luogo bello è più probabile che ne nasca presto un altro accanto.