Vetrine poetiche contro il degrado. Il centro storico di Ascoli rifiorisce con l’arte

Vetrine poetiche contro il degrado. Il centro storico di Ascoli rifiorisce con l’arte
Vetrine poetiche contro il degrado. Il centro storico di Ascoli rifiorisce con l’arte
di Filippo Ferretti
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Venerdì 4 Novembre 2022, 03:15

ASCOLI - Il degrado della città può essere contrastato e sanato dall’arte e dalla cultura. L’associazione Artemista, in stretto collegamento con le istituzioni e le forze dell’ordine, sta mettendo a punto un ambizioso ma importante progetto volto a riqualificare il centro storico, mediante il ripristino delle decine di vetrine appartenenti ad edifici abbandonati.  

Due sono gli obiettivi focalizzati dall’associazione ascolana, con un direttivo di attenti e appassionati artisti presieduto da Giulio Paci, al fine di migliorare luoghi da troppo tempo lasciati nell’incuria. Il primo scopo, che nasce dopo la progressiva chiusura di negozi del centro storico, le cui saracinesche si sono abbassate dopo le difficoltà legate al sisma, alla pandemia e alla recente grave crisi economica, è di abbellire gli ingressi di esercizi dismessi con opere d’arte, successivamente ad una attenta ripulitura. La seconda esigenza è quella di allestire le vetrine, anche di esercizi attualmente in attività, con versi firmati da poeti del territorio. In quest’ultimo caso, si pensa ad una iniziativa itinerante, che possa far circuitare l’operato di letterati in diverse location di Ascoli. A dare il buon esempio e a dare l’avvio alle “vetrine poetiche” è stato lo stesso Giulio Paci, che attualmente espone brevi manoscritti presso la sua bottega, ubicata in via Alfieri, di fronte alla scuola elementare e materna Malaspina. «Sono 15 mie poesie esposte in questi giorni e spero che altri colleghi possano fare altrettanto» spiega Paci a proposito del progetto, sperando che anche altre sedi possano mettersi a disposizione, creando così una sorta di inedito itinerario culturale.

L’altro intendimento è altrettanto creativo e attende di prendere forma dopo l’autorizzazione dei proprietari delle sessanta attività chiuse di aderire al progetto, che ha già visto organizzare varie riunioni, in cui i membri dell’associazione, che coinvolge decine di pittori, scultori e fotografi che operano nel territorio piceno, si sono già confrontati con i vigili urbani. Incontri volti soprattutto ad identificare tali proprietari e chiedere loro il consenso. «Sono sessanta le vetrine sfitte, da noi identificate per questo scopo e sinora siamo riusciti a contattare solo una parte dei 18 rsponsabili» ha spiegato Paci, sottolineando il desiderio di migliorare il cuore di Ascoli. 

Le Marguttiane
 

Impegno già dimostrato con le varie edizioni delle manifestazioni denominate “Marguttiane”, tra via delle Stelle e lungo Castellano. L’ idea, chiamata “Arte in vetrina”, si è sviluppata allo scopo di ovviare alla immagine negativa per la città, rappresentata da quel che resta di esercizi commerciali da tempo dismessi, i cui locali oggi versano in uno stato di decadenza. In merito alla necessità di ridare luce anche alle vetrine, sempre più polverose quando non invase da locandine e adesivi, ecco che i soci di Artemista stanno continuando a cercare i titolari di tali negozi chiusi e talvolta quasi dimenticati, che caratterizzano attualmente l’area del centro storico cittadino. Lo scopo è quello di poter impreziosire tali location vuote con tele, ceramiche e opere scultoree, dopo un accurato ripristino, per tornare a vivacizzare luoghi il cui decadimento è causato da una lunga serie di motivi, a partire dall’esodo dei residenti avvenuto negli ultimi anni.  

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