Fuga di Comuni e studenti, l’Università nel Piceno ha poco appeal. Scoppia il contenzioso tra Cup e Unione della Vallata

Una delle sedi universitarie ad Ascoli
Una delle sedi universitarie ad Ascoli
di Marco Vannozzi
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Mercoledì 10 Maggio 2023, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 14:17

ASCOLI Suona l’allarme Università. I dati fotografano la situazione: -11% di iscritti ai corsi di laurea attivi nella provincia picena. In dodici mesi si passa da 2.429 a 2.164: -265 (-10.91%). I numeri sono relativi all’anno accademico 2021/2022, ma si apre una grossa faglia tra le due maggiori realtà. UniCam è in forte calo: -317 e -20% di iscritti (da 1.598 a 1.281).

La Politecnica delle Marche gode invece di ottima salute: +5% (da 820 a 859). E questo dato è ancora più evidente se il confronto si focalizza agli ultimi cinque anni: dal 2017 UniCam scende da 1.807 a 1.281 (-30%), la Politecnica segna un gagliardo +24% (da 692 a 859). È questa l’ultima rilevazione del Consorzio universitario piceno. 

E proprio il Cup avrà presto una nuova fisionomia. Comune di Ascoli al 61%, San Benedetto 33%, Unione dei Comuni della Vallata 3% e Folignano 1%: ecco la mappa delle quote azionarie del consorzio. Fino a oggi. A breve si prevede l’uscita di scena del terzo attore. In campo rimarrebbe la sola Folignano tra i due centri, Ascoli e San Benedetto. «Tutti i Comuni dovrebbero contribuire alla costruzione del progetto universitario del territorio piceno. Sarebbe importante trovare il modo di allargare il sostegno e la partecipazione all’interno del Cup anziché retrocedere perché a rimetterci sarebbe lo stesso diritto allo studio dei ragazzi», afferma il primo cittadino di Folignano, Matteo Terrani. 

Nel frattempo è in atto un braccio di ferro tra Cup e Unione dei Comuni: l’assemblea ha dato mandato al cda di adottare i necessari atti collegati al recupero del credito che il Cup vanta nei confronti dell’Unione dei Comuni. Nel 2018 l’Unione aveva comunicato l’intenzione di recedere dall’intesa, nel 2021 aveva provveduto a saldare il pagamento per le quote di spettanza fino all’ultimo anno di partecipazione al consorzio. «L’Unione dei Comuni non ha mai formalmente impugnato l’atto di diniego espresso da parte dell’assemblea dei soci all’istanza di recesso» si legge in una delibera del Cup di pochi giorni fa. Nel testo si evidenzia come allo stato attuale il debito dell’Unione dei Comuni per gli anni 2019-2022 ammonti a 155.400 euro. «Stante anche la copiosa giurisprudenza in merito alla facoltà riconosciuta ad una pubblica amministrazione di recedere in via unilaterale dall’accordo sottoscritto con altra amministrazione, si comunica che si darà piena applicazione a quanto deciso», risponde l’Unione. 

Resta in piedi la difficoltà del territorio nel rendersi attrattivo per gli universitari. Affitti troppo alti, aumento dei costi di bollette e trasporti sono tra le cause. Da sottolineare come il contesto degli atenei del Centro Italia presenti oggi una generale diminuzione delle iscrizioni in particolare per quanto riguarda le lauree triennali. A livello nazionale, dopo due anni di pandemia, il numero delle immatricolazioni ai corsi universitari è sceso del 3%.

Duplice la linea d’azione: combattere la crisi demografica ed economica e trattenere i giovani offrendo occasioni di formazione di grande qualità.

Occorre quindi immaginare nuove strategie. Nel Piceno la mancanza di una mensa e dello studentato hanno il loro peso. E così si tenta di correre ai ripari. In casa ascolana c’è gran movimento. Dal prossimo anno il corso di laurea in “Tecnologie Innovative per i beni culturali” di UniCam farà le valigie e si trasferirà a Camerino. Approderanno “Arti, industrie creative e beni culturali” e “Paesaggio ed agricoltura”, all’interno della Scuola di Architettura. A settembre arriverà il corso di laurea in “Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia” della Politecnica delle Marche. E in prospettiva si discute di un nuovo corso nel capoluogo piceno in collaborazione tra le due Università. 

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