Raggiunto l’accordo in tribunale, Villa Sgariglia ritorna al Comune. Transazione con la curatela dopo il fallimento

Villa Sgariglia, chiusa dopo il fallimento della società che gestiva un hotel
Villa Sgariglia, chiusa dopo il fallimento della società che gestiva un hotel
di Luca Marcolini
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Lunedì 8 Febbraio 2021, 06:25

ASCOLI - Si sbroglia, finalmente, l’intricata matassa giudiziaria che aveva praticamente congelato il futuro della storica Villa Sgariglia a Campolungo.

Un futuro con una possibile valorizzazione dell’importante immobile soprattutto in chiave turistico-ricettiva, dopo che finora tutte le ipotesi risultavano impercorribili per il potenziale coinvolgimento della struttura nella procedura fallimentare della società che la aveva gestita per diversi anni, ovvero Dimore picene srl.

  
La transazione
E adesso, grazie ad una transazione dell’Arengo con il curatore fallimentare, l’importante complesso a destinazione ricettiva potrà finalmente essere valorizzato in maniera adeguata a seguito dello sblocco definitivo di una complicata vicenda legale tra la stessa società di gestione dell’immobile e l’Amministrazione comunale cui si era aggiunto, poi, anche lo strascico del fallimento societario. Strascico che avrebbe potuto impantanare per molto tempo la possibilità di ridisegnare un adeguato utilizzo della villa e delle sue aree circostanti. 


L’accordo
Ora, grazie all’accordo transattivo definito tra Arengo e curatela fallimentare per la società Dimore picene srl, su proposta del giudice delegato Merletti nella seduta dello scorso 26 gennaio, la prestigiosa Villa Sgariglia torna a tutti gli effetti nelle mani dell’Amministrazione comunale, senza più il rischio di un coinvolgimento della procedura legata al fallimento per gli interventi effettuati dalla società a suo tempo. Interventi dichiarati per un valore di circa 1,7 milioni di euro. Il Comune verserà, a questo punto, 120mila euro al curatore a chiusura della controversia che aveva visto ìil curatore stesso richiedere la somma dovuta dall’ente per i lavori effettuati nel periodo tra il 2007 e il 2009 dalla Dimore picene srl, a fronte dei 304mila euro riconosciuti dal giudice all’Arengo per i canoni di gestione non pagati dalla società. A questo punto, dopo una serie di incontri, si è arrivati alla definizione dell’accordo che prevede, come detto, il pagamento di 120mila euro, da parte del Comune di Ascoli, entro il prossimo 30 marzo. Con il curatore fallimentare che, accogliendo questa soluzione bonaria, rinuncia ai crediti, in ogni caso finora contestati dall’ente, derivanti dalle opere realizzate dalla società fallita in forza della convenzione stipulata il 30 luglio del 2007.


I diritti
Al tempo stesso, con il pagamento della somma concordata da parte del Comune, il curatore trasferisce formalmente - come già fatto in precedenza con la consegna dell’area e del complesso ricettivo - di cedere all’Amministrazione comunale i diritti di piena proprietà delle opere, delle installazioni, delle forniture, degli arredi, delle suppellettili e degli impianti realizzati dalla società Dimore picene srl, impegnandosi a tenere indenne l’ente da vincoli o rivendicazioni, anche per opera di eventuali terzi, e di non avere altro a pretendere in conseguenza della avvenuta cessione.

In concreto, con questo accordo l’Arengo sarà libero di disporre pienamente dello storico immobile, opere integrative incluse, e di tutte le aree annesse. Con la chiusura definitiva degli strascichi giudiziari legati al complesso di Villa Sgariglia a Campolungo, si possono adesso aprire concretamente tutti i possibili scenari per la valorizzazione dell’immobile e delle relative aree.


Gli scenari
Valorizzazione che, comunque, dovrebbe essere in chiave turistica, considerando la destinazione ricettiva della struttura. Nel frattempo, aldilà di quelle che poi saranno le strade da intraprendere, l’Arengo aveva anche inserito Villa Sgariglia nel Piano delle alienazioni di beni comunali con un valore base indicativo di tre milioni di euro. Ma, in tal senso, è stata già richiesta dall’ente una precisa perizia di stima da parte dell’Agenzia del territorio. Il complesso di Villa Sgariglia risale al XVII secolo e comprende la villa di tre piani (che ospita le camere) realizzata da Lazzaro Giosafatti nel ‘700 oltre a varie strutture e il tempietto dell’Assunta. Il tutto è circondato da un parco di 16 ettari. C’era già stato a suo tempo un interessamento dell’Ascoli Calcio, così come nella precedente legislatura si era ipotizzata la destinazione a polo turistico e agricolo, pensando anche a un’ipotesi per lo sviluppo dell’oliva ascolana dop e a tutto ciò che ruota intorno.

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