Tre coltellate all’ex pentito per difendere il nipote. Arrestato per omicidio lo zio di un giovane romeno

Gli accertamenti dei carabinieri dopo l'omicidio
Gli accertamenti dei carabinieri dopo l'omicidio
di Luigi Miozzi
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Domenica 17 Gennaio 2021, 02:35

ASCOLI - Era già ferito gravemente quando venerdì sera, poco prima delle 22, Franco Lettieri ha avuto la forza di chiamare il 112 dicendo di essere stato accoltellato e rivelare il nome di chi lo aveva accoltellato. Poi, ferito gravemente, da via delle Stelle è riuscito a raggiungere via dei Soderini dove è stramazzato a terra per poi morire dissanguato dopo pochi minuti. 

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Le indagini
Durante la notte, i carabinieri di Ascoli che stanno conducendo le indagini coordinate dal procuratore della Repubblica, Umberto Monti, hanno arrestato Petre Lambru, un muratore romeno di 57 anni, che poco dopo il fatto è stato rintracciato nell’abitazione del figlio ed è stato condotto in caserma.

Nel corso della notte, pur non essendo stato sentito ufficialmente, Lambru ha comunque negato di essere lui l’omicida di Franco Lettieri, l’ex collaboratore di giustizia campano soprannominato “O Cacaglio”. Alla presenza del suo difensore di fiducia, gli investigatori hanno eseguito una serie di accertamenti forensi a caccia di elementi di prova, come tracce di sangue della vittima, capelli, segni di colluttazione. Inoltre, sono stati effettuati anche alcuni accertamenti su alcuni indumenti che sono stati sequestrati dai militari dell’Arma.


La ricostruzione
Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, eseguita dai carabinieri anche seguendo le tracce di sangue lasciate sul selciato e in base agli elementi emersi nella ricognizione cadaverica effettuata dal medico legale dell’Area Vasta 5 di Ascoli, Pietro Alessandrini, intervenuto sul luogo dell’omicidio insieme con il collega Massimo Senati, la vittima avrebbe avuto una precedente una lite con un giovane romeno in via delle Stelle. Vedendo la scena, lo zio del ragazzo, Petre Lambru, sarebbe intervenuto per difenderlo e a quel punto avrebbe sferrato le tre coltellate che hanno raggiunto Lettieri tutte alla stessa gamba e poi si è allontanato facendo perdere le sue tracce. Benché gravemente ferito, Franco Lettieri è riuscito a rialzarsi e a trascinarsi nella vicina via dei Soderini dove è stramazzato a terra. La morte, secondo una prima ipotesi sarebbe sopraggiunta per dissanguamento. I tre fendenti che sarebbero stati sferrati da Lambru hanno raggiunto Lettieri tutti ad una gamba. Uno di questi con molta probabilità ha raggiunto l’arteria femorale, recidendola e avrebbe provocato, pertanto, una copiosa emorragia che in poco tempo ha poi causato la morte di Lettieri. Sul luogo del delitto, per diverse ore, fino a notte inoltrata, sono proseguiti gli accertamenti scientifici da parte del nucleo investigativo dei carabinieri che hanno effettuato rilievi scientifici al fine di aver un quadro completo della situazione. Solo, intorno alle due di ieri, è stata data l’autorizzazione a rimuovere il cadavere che è stato trasferito poi trasferito all’obitorio dell’ospedale Mazzoni dove rimane a disposizione della magistratura. 


L’autopsia
Nei prossimi giorni, la Procura disporrà l’autopsia per stabilire con certezza le cause della morte del cinquantaseienne di origine salernitana Nel frattempo, le indagini dei carabinieri proseguono per cercare di definire il movente che ha armato la mano di Petre Lambru portandolo a sferrare i tre fendenti che hanno poi determinato l’omicidio.


Il movente
Gli inquirenti stanno passando al setaccio ogni elemento senza tralasciare nessuna ipotesi: una di queste potrebbe essere quella che una lite scoppiata per futili motivi possa essersi trasformata in tragedia. Ma le indagini proseguono soprattutto anche nell’ambiente dello spaccio di sostanze stupefacenti per accertare che non vi siano collegamenti con quanto accaduto venerdì sera ed escludere che l’omicidio possa essere maturato per un regolamento di conti. Queste e anche altre sono le piste che gli inquirenti stanno seguendo con l’intento di fare piena luce sull’accaduto. Nel frattempo, il muratore romeno si trova rinchiuso nel carcere di Teramo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Lunedì prossimo, Lambru comparirà davanti al giudice per la convalida dell’arresto e in quella occasione potrebbe fornire la sua versione dei fatti ed altri elementi utili ai fini dell’inchiesta. 

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