Guano di piccione su monumenti ed edifici, la Provincia prepara sei super-trappole

Ascoli alle prese con i problemi provocati dai piccioni
Ascoli alle prese con i problemi provocati dai piccioni
di Luca Marcolini
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Giovedì 22 Aprile 2021, 05:05

ASCOLI - La Provincia di Ascoli dichiara guerra ai piccioni. L’obiettivo è puntare sul contenimento della specie attraverso il ricorso alle trappole, da utilizzare in particolare nei centri urbani del Piceno, alla luce dei danni che questi uccelli possono provocare in particolare sui monumenti e gli edifici, e in alcuni casi anche sulla salute dell’uomo e le colture agricole.

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Una sfida che l’amministrazione provinciale intende avviare attraverso l’appalto ad una ditta specializzata per la realizzazione di 6 gabbionate mimetizzabili, da utilizzare proprio per contenere, con la cattura, la presenza dei piccioni. 


Il problema piccioni 
A spingere Palazzo San Filippo verso questa direzione è il fatto che, come risulta dallo specifico provvedimento dell’ente «la specie è molto prolifica e si è insediata in modo stabile nei centri abitati tanto da arrecare, attraverso le proprie deiezione, danni ai monumenti, agli arredi urbani agli edifici pubblici e privati».

Si evidenzia, inoltre, «il rischio igienico sanitario derivante dal guano relativamente alla potenziale trasmissione di patologie quali candidosi, salmonellosi, ornitosi e altre ancora, considerato anche che le deiezioni dei piccioni inoltre possono essere fonte di zoonosi trasmissibile non solo ad altre specie selvatiche e domestiche ma anche all’uomo». Senza dimenticare i danni arrecati alle colture agricole e ai centri di stoccaggio aziendali ed industriali. 


Via alla cattura 
Il Settore ambiente della Provincia di Ascoli, nella necessità di mettere in campo iniziative appropriate e atte ad evitare depauperazione e squilibri degli ecosistemi, ha predisposto un progetto denominato “Tutela e valorizzazione dell’ambiente, flora e fauna” che prevede fra le altre iniziative anche il censimento e controllo delle specie selvatiche in sovrannumero. Preso atto che i metodi ecologici già previsti nel Piano di controllo per i piccioni, come conferma la Provincia, «non sono in grado di ridurre significativamente le popolazioni di questo selvatico nelle aree urbane», si è deciso di dotare la polizia provinciale di strutture idonee alla cattura di questa specie. Si comincerà con 5 trappole costituite ciascuna da un cubo in lamiera verniciata in verde delle dimensioni di 1 metro per lato, con sportello munito di lucchetto, che verranno attivate con un’esca alimentare (granaglie) dopo la collocazione in ambito urbano. Per questo motivo, è già stato affidato ad una ditta specializzata l’incarico per la fornitura di queste trappole che serviranno proprio a catturare i piccioni nei centri abitati per contenerne la presenza. Tutelando così monumenti e palazzi, ma anche l’uomo da eventuali rischi per la salute. 

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