Strade del centro storico a rischio di crolli, il Comune corre ai ripari. Si misurerà il volume del traffico

Le auto in centro storico ad Ascoli Piceno
Le auto in centro storico ad Ascoli Piceno
di Luca Marcolini
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Mercoledì 10 Febbraio 2021, 06:45

ASCOLI - Per la prima volta, il capoluogo piceno avrà una mappa delle zone del centro storico a rischio tenuta a causa del traffico. Una mappa per correre ai ripari nelle zone più critiche e per programmare meglio i lavori futuri e la viabilità.

Tutto nasce da una stretta di mano tra il sindaco Marco Fioravanti e i rappresentanti dell’Università di Parma, specializzata proprio nello studio delle pavimentazioni in pietra sottoposte a sollecitazioni, che ha portato ad ampliare a tutto il centro cittadino e a titolo di collaborazione gratuita l’accordo già raggiunto per la verifica dello stato di corso Trieste, nell’ottica della sua riqualificazione. 


Il sopralluogo
Proprio alcune settimane fa, infatti, gli esperti dell’ateneo parmense erano arrivati ad Ascoli con una specifica strumentazione in grado di valutare la resistenza della pavimentazione del corso rispetto alle sollecitazioni dei flussi veicolari. Da questo passaggio è nata, ora, la volontà di una collaborazione che porterà, quindi, l’amministrazione comunale ad avere un quadro preciso della capacità di tenuta delle strade del centro storico sottoposte a maggiori sollecitazioni, in modo da poter intervenire in maniera mirata ed efficace laddove necessario. Di contro, l’Università di Parma ha accettato di buon grado di effettuare queste verifiche nel cuore della città, senza nulla chiedere in cambio alla luce della possibilità di effettuare proprio in città ricerche molto importanti. 


Il centro sotto controllo 
«Per la prima volta – spiega Fioravanti – Ascoli avrà un importante studio sulla resistenza della pietra utilizzata e quindi sulla tenuta delle pavimentazioni stradali nelle varie zone del centro storico.

La città si doterà, dunque, di un importante strumento di analisi e sto seguendo in prima persona questo aspetto perché ritengo possa essere fondamentale anche per una corretta programmazione di tutte le prossime opere che intendiamo realizzare». Un passaggio, dunque, che potrebbe risultare molto utile - al sindaco Fioravanti e all’assessore ai lavori pubblici Marco Cardinelli che si occupa insieme a lui della questione - anche per intervenire laddove si potrebbe rischiare qualche cedimento a fronte del costante e pesante flusso di veicoli ogni giorno. Basti pensare, infatti, che pur a fronte di una popolazione residente del centro storico che dopo la mazzata del sisma è scesa al di sotto dei 7mila abitanti, sono circa 4mila i permessi per traffico e sosta per chi abita nel cuore della città. Un dato cui vanno aggiunte poi tutte le auto che si recano quotidianamente in centro per motivi di lavoro, per accompagnare i figli a scuola e per ulteriori esigenze. 


I segnali del passato 
Già in passato non sono mancati segnali evidenti relativi al rischio tenuta di alcune pavimentazioni del centro storico. Ad esempio, una grossa buca si aprì in piazza Arringo proprio nel periodo in cui si decise di chiudere la piazza stessa al transito, eccetto minibus ed emergenze, per evitare problemi. Stessa scena si verificò qualche anno fa nella zona in fondo a corso Trieste, ovvero nella piazzetta davanti alla chiesa di Santa Maria intervineas dove anche in quel caso si aprirono un paio di buche che lasciano scorgere le cavità sottostanti. Episodi che potrebbero ripetersi considerando proprio la presenza di molti reperti archeologici nel sottosuolo cittadino e, quindi, di cavità sotto il manto stradale. 


Lo studio 
Dal punto di vista operativo, per mettere le gambe a questo importante studio sulla tenuta delle pavimentazioni in pietra del centro cittadino, l’Arengo ha definito questo accordo di collaborazione, a costo zero, con l’Università di Parma che è specializzata in materia di misurazioni sulla tenuta delle strade, per capire dove e come intervenire per superare ogni eventuale criticità. Un’intesa con la quale il Comune intende migliorare la conoscenza strutturale delle strade del centro, prevalentemente rivestite in pietra, al fine di migliorare le strategie di manutenzione, conservazione e adeguamento per la sicurezza della pubblica circolazione rispettando anche i necessari canoni estetici. L’Ateneo parmense ha accettato riconoscendo nelle pavimentazioni in pietra del centro storico ascolano un ambito di studio particolarmente adatto per lo svolgimento di proprie ricerche di rilevante interesse nazionale.

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