ASCOLI - Prima sognata, poi rincorsa, infine ottenuta. E adesso attesa, da oltre un anno. Ma per ora, tra Covid e crisi di Governo, la Soprintendenza archeologica Marche sud resta in freezer. Nessun rischio di perderla, essendoci un atto istitutivo del ministro Franceschini che non ammette dietrofront, ma adesso la tempistica per l’atteso insediamento diventa un vero e proprio rebus.
Era il 15 gennaio 2020, giornata storica per il Piceno, quando arrivò dal Mibact la comunicazione ufficiale della scelta di Ascoli. Ma, purtroppo, ci sarà da attendere ancora.
La crisi
Di fatto, bisognerà aspettare che si chiarisca lo scenario di Governo e si individui il nuovo ministro di riferimento per disporre la nomina del soprintendente che si insedierà ad Ascoli, con conseguente trasferimento dei funzionari che lavoreranno nel capoluogo piceno. Parallelamente, si dovrà chiarire anche l’aspetto legato alla sede istituzionale del nuovo ente. Come soluzione temporanea c’è Palazzo Panichi, ma per la sede definitiva si pensa alla parte demaniale dell’ex distretto militare. Il sindaco Fioravanti e l’assessore alla cultura Donatella Ferretti, che seguono direttamente la questione, attendono di poter riaprire il confronto.
Il passaggio
«Purtroppo, sull’insediamento della nuova Soprintendenza Marche sud qui ad Ascoli, siamo ancora in attesa - commenta l’assessore Ferretti - che a livello governativo arrivi la nomina del nuovo soprintendente.
Il rebus della sede
Con l’uscita di scena del ministro Franceschini e in attesa di capire chi sarà il suo successore al Mibact, resta di fatto bloccata anche la procedura per l’individuazione della sede che ospiterà la Soprintendenza in città. «Anche da questo punto di vista, - spiega Donatella Ferretti – dobbiamo attendere di avere un interlocutore. La soluzione provvisoria per l’insediamento c’è già ed è quella di Palazzo Panichi, in piazza Arringo, dove i lavori si sono conclusi. Ma gli spazi non sono sufficienti ad ospitare tutti gli uffici previsti. L’intenzione è quella di individuare una sede definitiva prestigiosa e, dovendo essere una struttura demaniale, abbiamo ipotizzato l’utilizzo di parte dell’ex distretto militare, ma per sbloccare i necessari lavori di adeguamento dobbiamo attendere l’approvazione di colui che sarà il nuovo soprintendente».