ASCOLI - Con circa 300 domande arrivate a Palazzo Arengo in soli 5 giorni, per il nuovo bando con il “paracadute” finalizzato ad erogare altri buoni spesa alle famiglie, il campanello d’allarme dell’emergenza economica continua a suonare anche sotto le cento torri.
Un’emergenza che ha messo in ginocchio centinaia di famiglie e che richiede ancora uno sforzo importante sul fronte del sostegno diretto a chi si trova in difficoltà ormai da mesi.
Più tempo
Ed è proprio per evitare di lasciare a piedi ancora una volta tutti coloro che, pur avendone diritto, sono rimasti esclusi – e parliamo di una media di circa 100 famiglie per ogni bando - dall’erogazione di questi buoni alimentari e per beni di prima necessità, stavolta l’amministrazione comunale ha voluto prevedere una sorta di paracadute: 11 giorni di tempo in più, ovvero fino al 5 marzo, rispetto alla scadenza del 22 febbraio, per allegare eventuali documenti mancanti o rettificare la domanda mal compilata e poter essere ammessi tra i beneficiari di questi buoni spesa.
Tutto questo mentre si ipotizza anche una ulteriore misura, - per i prossimi mesi - cui il sindaco Marco Fioravanti e l’assessore alle politiche sociali Massimiliano Brugni stanno pensando per andare a tamponare il problema sempre più pesante del pagamento degli affitti per la propria abitazione e altre spese (come ad esempio le bollette per le utenze) che tante famiglie, in questi mesi, non sono riuscite a pagare.
Buoni spesa col “paracadute”
Anche stavolta, come nei precedenti tre bandi, l’ondata di richieste si è concretizzata nei primi 5 giorni, con oltre 300 richieste già pervenute, tra mail e consegne a mano all’Ufficio protocollo. Una risposta comunque in linea con i bandi precedenti, considerando che a dicembre le domande ammesse erano state circa 500. Ma c’è un aspetto importante che, bando dopo bando, è affiorato e al quale ora si è deciso di trovare una soluzione per far arrivare a destinazione tutti e 3.000 i buoni spesa disponibili (per un valore di 152mila euro): si tratta delle molte richieste non ammesse, nei precedenti avvisi, per errate compilazioni dei moduli o per la mancanza di parte della documentazione.
Nel dettaglio, dal primo bando, la scorsa primavera, erano rimaste escluse 51 famiglie; per il secondo si era arrivati addirittura a 178 domande non ammesse; infine nell‘avviso di dicembre, le richieste respinte erano state poco meno di un centinaio.
Aiuti sugli affitti
Sul fronte affitti, visto il perdurare dell’emergenza, potrebbe arrivare – dopo l’erogazione entro marzo dei contributi ordinari già previsti per oltre 400mila euro ad oltre 250 famiglie – una ulteriore misura, recuperando somme residue dal fondo comunale per il Covid e dalla raccolta della Protezione civile, per andare ad aiutare i nuclei familiari in forti difficoltà nei pagamenti dei canoni arretrati.