L'autopsia su Lettieri: cinque coltellate a segno, morto dissanguato. Convalidato l'arresto del 17enne

I rilievi in centro dopo l'aggressione a Lettieri
I rilievi in centro dopo l'aggressione a Lettieri
di Luigi Miozzi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Gennaio 2021, 02:20

ASCOLI - Franco Lettieri è stato colpito più volte dal suo aggressore armato di coltello. L’autopsia, eseguita nella tarda mattinata di ieri nel reparto di medicina legale dell’ospedale Mazzoni di Ascoli dal primario Pietro Alessandrini e dal collega Massimo Senati sul cadavere dell’ex collaboratore di giustizia assassinato la sera del 15 gennaio scorso, ha rivelato che sono cinque i fendenti che hanno raggiunto al corpo la vittima e altri, invece, hanno centrato gli indumenti indossati dal cinquantaseienne al momento dell’aggressione rivelatasi poi mortale.

LEGGI ANCHE

Piano pandemico, la nuova bozza: «Mascherine e distanziamento anche per l'influenza». E per le cure «valutare caso per caso»

Società "apri e chiudi" ed evasione fiscale milionaria nel tessile: la Finanza denuncia 68 cinesi

L’arteria recisa
L’esame autoptico ha inoltre confermato che la morte è sopraggiunta per dissanguamento dopo che una delle tre coltellate inferte sulla coscia sinistra, ha raggiunto e reciso l’arteria femorale causando l’emorragia che in pochi minuti non ha lasciato scampo a Lettieri. Nel corso delle operazioni peritali, sono stati prelevati sul corpo e sui vestiti della vittima tracce di Dna e altri campioni che verranno ora analizzati. All’autopsia ha assistito anche il medico legale Caludio Cacaci nominato consulente di parte dal difensore di Petre Lambru, il muratore romeno di 57 anni che è stato arrestato a poche ore di distanza dall’omicidio e accusato di omicidio volontario in concorso con il nimote minorenne.

L’istanza
L’avvocato Emiliano Carnevali ha intenzione nei prossimi giorni di presentare istanza di scarcerazione per il suo assistito che si trova ora rinchiuso nel carcere di Marino del Tronto. «Ad una prima analisi, con ogni opportuna riserva del caso - ha commentato il penalista al termine dell’autopsia - il quadro medico legale complessivamente emergente sembrerebbe confermare le spontanee dichiarazioni rese dal mio assistito in sede di udienza di convalida.

Ci riserviamo quindi di proporre Risame nel termine di legge». Si trova ora rinchiuso in un istituto di pena minorile anche il 17enne nipote di Pietro Lambru che domenica scorsa, accompagnato dal suo avvocato Felice Franchi, si era presentato alla caserma dei carabinieri di Ascoli per fornire alcuni particolari su quanto accaduto la sera della tragica aggressione.

L’udienza
Ieri, ad Ancona, nel tribunale per i Minori del capoluogo marchigiano si è svolta la convalida dell’arresto del giovane. Il 17enne ha risposto alle domande dei magistrati e al termine dell’udienza il giudice ha convalidato il fermo e disposto il suo trasferimento in un istituto di pena minorile. Per gli inquirenti sarebbe stato proprio il nipote a sferrare le coltellate. Fondamentali per la ricostruzione della dinamica dell’aggressione, si sono rivelate le telecamere di videosorveglianza presenti nella vicinanze di via delle Stelle dove Franco Lettieri è stato aggredito. I filmati acquisiti dagli investigatori avrebbero rivelato che ad impugnare il coltello fosse il 17enne mentre lo zio picchiava Lettieri. Lo stesso Lettieri, però, poco prima di morire, chiamò il 112 e al carabiniere che rispose alla sua telefonata, l’ex collaboratore di giustizia rivelò che ad accoltellarlo era stato Petre Lambru. Su questo e sul movente stanno ora lavorando i carabinieri che nel corso di una perquisizione nell’abitazione della vittima hanno rinvenuto della droga.

© RIPRODUZIONE RISERVATA