Mancano i medici di famiglia in parecchi paesi del comprensorio: arrivano gli specializzandi

Mancano i medici di famiglia in parecchi paesi del comprensorio: arrivano gli specializzandi
Mancano i medici di famiglia in parecchi paesi del comprensorio: arrivano gli specializzandi
di Luigi Miozzi
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Domenica 5 Settembre 2021, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 08:17

ASCOLI  - Medici che devono ancora terminare il corso di formazione di medicina generale per sostituire i colleghi che sono andati in pensione e per non lasciare sguarniti i territori di un presidio sanitario. È la strada che è stata costretta ad intraprendere la direzione sanitaria dell’Area vasta 5 per cercare di coprire i posti ancora vacanti dopo che nel 2020 sono andati in pensione ben 14 medici di famiglia: quattro ad Ascoli, due a Folignano e uno a Castel di Lama, Maltignano, Castignano, Castorano, Rotella, Roccafluvione e Comunanza. 

 
La Regione Marche è riuscita fino ad ora a coprire cinque zone carenti, firmando la convenzione con altrettanti medici dei quali tre ad Ascoli, uno a Castel di Lama e uno a Castorano che dispongono di novanta giorni di tempo per allestire il proprio ambulatorio sul territorio assegnato. Ma, nonostante ciò, rimangono ancora senza medico di famiglia ben nove paesi dell’entroterra. A preoccupare maggiormente è la situazione di Roccafluvione dove il pensionamento del dottor Antonio Orsini ha lasciato senza medico di famiglia circa 1.500 assistiti, la maggior parte dei quali residenti nei Comuni di Roccafluvione e Venarotta. 


A questo punto, il direttore sanitario Giovanna Picciotti, per cercare di colmare la lacuna e ridurre i disagi ai cittadini, ha adottato due provvedimenti. Il primo è stato quello di dare la possibilità ai medici di ampliare i massimali portando il numero di assistiti da 1.500 a 1.800. Così facendo il dottor Italo Paolini ha potuto avere circa trecento assistiti di Venarotta e garantire l’attività di ambulatorio in paese.

Allo stesso modo anche i due medici di Folignano, Fabio Petroni e Remo De Angelis, hanno potuto accettare altri assistiti fino a raggiungere la soglia massima di 1.800. Ma, oltre a questo provvedimento, ne è stato preso un altro altrettanto significativo. È stato chiesto ai laureati in medicina che stanno frequentando il corso di formazione di tre anni per diventare medici di medicina generale se fossero disposti a firmare già da subito la convenzione con l’Asur per uno dei territori rimasti scoperti con l’unico impegno di confermare l’assegnazione anche dopo aver concluso il corso. Pertanto, si dà la possibilità ai giovani medici di concludere il proprio percorso e nel contempo di avere già un numero massimo di 500 assistiti che potranno diventare 1.500 terminato il corso.

In questo modo è stato possibile garantire a Roccafluvione la presenza dei medici Miriam Muscella e Alessandra Spinozzi che prenderanno servizio dal 20 settembre, mentre a Venarotta, dal 16, opererà anche la dottoressa Ambra Panichi. La presenza del medico di famiglia nei Comuni dell’entroterra, rappresenta un presidio sanitario importante per cui indispensabile da garantire. Soprattutto, in tempi di emergenza sanitaria dove i contagi continuano a salire: 171 i nuovi positivi nelle Marche nelle ultime 24 ore, 32 dei quali nella provincia di Ascoli. Tre i ricoverati nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di San Benedetto, oltre ai due assistiti al pronto soccorso del Mazzoni. 

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