Il sindaco sotto accusa: regala agli studenti i libri di una casa editrice di estrema destra per la Giornata in ricordo delle foibe

Il sindaco Fioravanti mentre depone una corona di alloro
Il sindaco Fioravanti mentre depone una corona di alloro
di Pierfrancesco Simoni
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Giovedì 11 Febbraio 2021, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 17:43

ASCOLI - La città ha commemorato la Giornata del ricordo, in memoria degli italiani vittime delle foibe. La cerimonia si è svolta nel largo del quartiere di Monticelli dedicato ai martiri di quella tragedia che si compì nel secondo dopoguerra.

Erano presenti il sindaco Marco Fioravanti, il consigliere regionale Andrea Antonini, gli assessori Donatella Ferretti e Nico Stallone, il presidente del Consiglio Alessandro Bono e i consiglieri Micaela Girardi, Patrizia Petracci, Emidio Premici, Mauro Agostini e Mario tacchini. «Migliaia di italiani uccisi e gettati nelle cavità delle Foibe, migliaia e migliaia di esuli di Istria, Fiume e Dalmazia costretti ad abbandonare le loro case. Abbiamo celebrato il Giorno del ricordo, deponendo una corona di alloro in largo Martiri delle Foibe. Tutte le vittime delle stragi di dittatura vanno ricordate. A noi e alle nuove generazioni il compito di non dimenticare ciò che è stato» il commento del primo cittadino sulla sua pagina facebook.


Attacco e difesa
Lo stesso Fioravanti ha intrapreso un’iniziativa che ha scatenato una pioggia polemiche da parte di movimenti della sinistra: ha donato agli studenti ascolani i libri “Foiba Rossa. Norma Cossetto. Storia di un’italiana” e “Nino Benvenuti. Il mio esodo dall’Istria”. Il collettivo antifascista Caciara, attraverso la propria pagina facebook, esprime «sdegno per una iniziativa che avviene in collaborazione con Ferrogallico, casa editrice di estrema destra al centro di polemiche sui temi del negazionismo, del revisionismo e della xenofobia». Il collettivo accusa sindaco e amministrazione di svolgere «propaganda politica, riversata sugli studenti e fatta passare come azione di politica culturale.

Per la sezione ascolana del Partito comunista delle Marche: «Non possiamo accettare che la storia venga narrata a senso unico, solo a partire dalle vicende istriane del 25 luglio 1943 a quelle di Trieste dell’aprile 1945.

Una data andrebbe ricordata, il 13 Luglio 1920, giorno che Mussolini definì come il “provvidenziale incendio del Balkan”, a partire dalla quale ebbero inizio l’italianizzazione fascista dei territori slavi. Il Pci «condanna con sdegno questa operazione faziosa e di revisionismo storico, avulsa da qualsiasi contestualizzazione e portata avanti con sperpero di denaro pubblico. La storia dovrebbe essere maestra di vita e raccontata come è avvenuta, non manipolata per riabilitare soggetti e ideologie criminali, usando i giovani e la scuola pubblica, come mezzo di falsa propaganda». Dal canto suo, Fioravanti non vuole commentare mentre incassa il plauso di Casapound.


Il ricordo
Sempre ieri, in piazza Matteotti, la Polizia, in collaborazione con l’Arengo, ha piantato un ulivo in memoria di Giovanni Palatucci. Presenti il vicario del prefetto Gaetano Tufariello, il sindaco Fioravanti e i comandanti provinciali delle forze dell’ordine. Il questore Alessio Cesareo ha rimarcato l’importanza della memoria dell’olocausto e delle gesta eroiche del commissario Palatucci a Fiume, nell’ottica di trasmettere alle nuove generazioni l’importanza del sacrificio di chi ha dato la vita per gli altri; poi ha proceduto, insieme al sindaco, a scoprire la targa commemorativa posta davanti alla pianta di ulivo, simbolo di pace e longevità. Al termine, la benedizione da parte del cappellano della Polizia don Adam Baranski con la recita di una preghiera.

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