Bollette, stangata doppia. Per i terremotati da pagare anche le tariffe che erano state bloccate

Bollette, stangata doppia per i terremotati residenti nel cratere
Bollette, stangata doppia per i terremotati residenti nel cratere
di Luca Marcolini
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Giovedì 20 Gennaio 2022, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 10:02

ASCOLI - Se in tutta Italia piove sul bagnato per la stangata delle bollette, con aumenti fuori controllo figli del Covid proprio nel pieno dell’emergenza, nel Piceno diluvia. Questo perché, oltre al macigno della pandemia che comprime già in maniera incisiva l’economia locale, adesso arrivano queste spese quasi raddoppiate per servizi come elettricità e riscaldamento che vanno ad aggiungersi, per molti cittadini delle aree picene colpite dal terremoto, a un’ulteriore beffa: quella dell’arrivo di tutte le bollette arretrate e sospese fino a poco fa per il post terremoto.

 

Le spese lievitate
Risultato? La grave difficoltà di molte famiglie nel far fronte ai pagamenti delle utenze, sospesi per qualche anno dopo il sisma e di recente sbloccati, affiancati adesso da questi maxi-aumenti che fanno lievitare le spese familiari in maniera spropositata.

A confermarlo è la responsabile del Movimento difesa del cittadino di Ascoli, Piera Tilli, che quotidianamente si confronta con nuclei familiari praticamente schiacciati tra incudine (gli arretrati post sisma da pagare) e martello (i nuovi aumenti in bolletta). E intanto iniziano ad arrivare telefonate anche da parte di chi sta ricevendo le prime, già annunciate, “salatissime” bollette per luce e gas.


Bollette e sisma
«Le prime telefonate per gli aumenti in bolletta – spiega Piera Tilli – stanno iniziando ad arrivare, ma in questa fase siamo impegnati soprattutto nell’assistenza alle famiglie che ora si ritrovano a dover pagare cifre molto consistenti relative alle bollette delle utenze arretrate, dopo 4 anni di sospensione per il sisma. Nuclei familiari che, quindi, vedranno aggiungersi a queste somme da saldare relative agli anni precedenti anche questo ulteriore forte aumento dei costi per le utenze». «In questa fase, dunque, - aggiunge la responsabile ascolana del Movimento difesa del cittadino – stiamo aiutando queste persone a cercare perlomeno di rateizzare con le società di riferimento le somme da pagare rimaste congelate negli ultimi anni. E questo riguarda intere zone e comuni, indipendentemente dai danni subiti, tanto che alcune famiglie avevano chiesto, ma inutilmente, di continuare a pagare le bollette regolarmente, senza sospensione, per non ritrovarsi nella situazione attuale.

Ed ora lo scenario è ulteriormente complicato da queste spese per le utenze fortemente maggiorate che si stanno registrando». «Per le bollette rimaste indietro dopo il sisma – sottolinea Piera Tilli - stiamo parlando di fatture che arrivano anche fino a 5mila euro, come avvenuto per qualche attività che adesso si trova davvero in forti difficoltà. Sul fronte rateizzazioni, con l’Enel è più semplice perché c’è disponibilità e si riesce ad ottenere un incremento di 20 euro a bolletta per andare a saldare nel tempo il debito pregresso, ma con le altre società è più complesso».


Aumenti fuori controllo
Per fronteggiare, invece, l’aumento consistente delle bollette per le utenze che riguarda tutti aldilà del terremoto, il Movimento difesa del cittadino ha aperto una interlocuzione a livello nazionale e, nel frattempo, a livello locale consiglia di cercare il più possibile, in questa fase, di limitare i consumi. «La richiesta che si sta facendo a Roma – conclude la rappresentante dell’associazione che tutela i consumatori – è quella di andare a ridurre il più possibile gli oneri di sistema, che attualmente rappresentano il 50% del costo in bolletta. E anche per possibili iniziative come raccolte di firme sul territorio stiamo aspettando eventuali indicazioni dal livello centrale. Nel frattempo, quello che si può consigliare, in attesa di soluzioni concrete, è di stare attenti il più possibile e ridurre i consumi e, quindi, i costi effettivi. Oramai controllare le bollette è diventata una vera e propria guerra».


L’ennesima guerra
Una guerra, l’ennesima dopo terremoto e pandemia, che la popolazione del Piceno si ritrova a combattere al momento a mani nude, senza avere le armi necessarie per poter scongiurare il pericolo di un collasso dei bilanci di molte famiglie e attività. E stavolta si tratta di spese di primaria necessità, a cui non si può certo rinunciare per andare avanti. Con aumenti che rischiano di azzerare quanto fatto finora a livello di sostegni economici per reggere l’urto della pandemia.

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