Bidella positiva, scuola dell'infanzia chiusa per il Covid. E anche negli altri istituti tanti bambini a casa per le paure dei genitori

Bidella positiva, scuola dell'infanzia chiusa per il Covid. E anche negli altri istituti tanti bambini a casa per le paure dei genitori
Bidella positiva, scuola dell'infanzia chiusa per il Covid. E anche negli altri istituti tanti bambini a casa per le paure dei genitori
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Giovedì 6 Maggio 2021, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 18:04

ASCOLI - Una bidella contagia per cui la scuola dell’infanzia di Monticelli è stata chiusa. Tutte le classi sono state poste in quarantena. Nel frattempo, tuttavia, tutte le aule sono state già sanificate e sono pronte ad ospitare di nuovo i bambini quando l’Area vasta 5 darà l’ok al ritorno in classe. 

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Non sono incoraggianti i numeri che provengono dalle scuole del Piceno. Secondo gli ultimi dati, nel territorio provinciale (incluso anche il Fermano), ben il 50% delle nuove disposizioni riguardano le classi della Primaria e il 14,71% quelle dell’infanzia e della secondaria di prima grado (Medie). La situazione sotto le Cento Torri segue questo trend. «In questi ultimi giorni, non abbiamo situazioni nuove, ma solo due classi dell’infanzia, che a breve rientreranno in aula, e una della Primaria, ancora in quarantena - evidenzia la dirigente dell’Isc Centro Valentina Bellini. - Come conseguenza, c’è il rischio che molti genitori non potrebbero più portare i bambini a scuola per paura di contrarre l’infezione. È conclamato che a scuola, difficilmente i bambini si possono infettare: è capitato solo in un’occasione per il comportamento non corretto di una famiglia. Il genitore, per evitare il provvedimento di quarantena, tiene il figlio a casa. Purtroppo è triste ma comprensibile» conclude.

«Abbiamo tre classi in quarantena, tra Infanzia e Primaria. Una classe sta per rientrare - rivela la dirigente dell’Isc Luciani, Elvia Cimica. - Dopo Pasqua abbiamo avuto sia classi della Secondaria di primo grado che dell’Infanzia che sono andate in quarantena. I ragazzi sono distanziati, ma registriamo casi isolati che, quando scoperti, mandano le classi in quarantena. Facciamo sia tamponi rapidi che molecolari sempre sotto le direttive dell’Area vasta 5». 

Situazione complessa quella che deve affrontare l’Isc Don Giussani. «Al momento sono andate in quarantena due classi della scuola primaria, una prima e una terza. In una di queste c’è una bambina positiva che è sorella di un’alunna che frequenta la Media e dunque pure quest’altra classe è finita in quarantena. Gli alunni dovrebbero rientrare per la metà del mese di maggio - sottolinea la dirigente Cinzia Pettinelli. - I docenti in quarantena stanno facendo la dad dalla propria casa, quelli della Media direttamente da scuola. Tutti fanno il tampone molecolare, il più sicuro. I bambini sono veicoli eccezionali di trasmissione e spesso anche asintomatici: purtroppo non è colpa di nessuno e per loro ancora non è previsto che debbano sottoporsi alla vaccinazione. I genitori devono stare attenti a non mandare a scuola i figli in presenza di sintomi che potrebbero essere riconducibili al coronavirus. Per rispettare le misure di distanziamento abbiamo ampliato gli spazi mensa, occupando la palestra per distanziare maggiormente i bambini durante il tempo in cui consumano il pasto» conclude. 

«Dopo il rientro dalle vacanze di Pasqua, abbiamo registrato molte situazioni di contagio nel nostro plesso. Al momento abbiamo due classi in quarantena e ne sono appena rientrate 5 - racconta la dirigente dell’Isc Solestà-Cantalamessa Silvia Giorgi. - Una situazione complessa che ci impegna molto a livello organizzativo. Abbiamo avuto dei problemi per effettuare le prove Invalsi, in quanto ci sono classi che non possono svolgerle».

«Fare i tamponi tutti i giorni agli studenti non una operazione è economicamente sostenibile - interviene l’assessore comunale all’Istruzione Monica Acciarri. - Il tema fondamentale riguarda i vaccini.

Più è alta la percentuale delle persone vaccinate, minore è il contagio anche nelle scuole. Stiamo lavorando su una campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione per far cambiare idea a chi è contrario. Il vaccino è un atto di responsabilità nei confronti della società».

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