Beneficiari del reddito di cittadinanza al setaccio: l'Arengo mette i furbetti nel mirino

Beneficiari del reddito di cittadinanza al setaccio: l'Arengo mette i furbetti nel mirino
Beneficiari del reddito di cittadinanza al setaccio: l'Arengo mette i furbetti nel mirino
di Luca Marcolini
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Sabato 12 Febbraio 2022, 10:04

ASCOLI  - Da Palazzo Arengo prende il via il Piano per i controlli sui beneficiari del reddito di cittadinanza. Un programma articolato di verifiche incrociate, attraverso i dati dell’ufficio anagrafe, sulla composizione dei nuclei familiari dei percettori del sostegno economico. Dati da incrociare con quello del Centro per l’impiego per scovare eventuali furbetti. Adesso, con il benestare della giunta comunale, a seguito di quanto definito anche dal comitato dell’Ambito sociale e quindi includendo anche gli altri Comuni che ne fanno parte, si passa alla fase operativa. 


I controlli incrociati saranno a cadenza semestrale e riguarderanno ogni volta, a campione, il 10% di tutti i beneficiari presenti sul territorio di competenza. Si alza, dunque, la soglia di attenzione per evitare che qualcuno approfitti indebitamente del sostegno o almeno di parte di esso. L’operazione di controllo dell’Arengo, così come previsto anche dalla normativa relativa al reddito di cittadinanza, prevede che venga semestralmente sottoposto a verifiche il 10% dei beneficiari (ad estrazione) residenti nel territorio comunale. Il campione potrà anche essere ampliato tramite la collaborazione del Centro per l’impiego qualora, a seguito di incontri di analisi preliminare o monitoraggio, riscontri potenziali dubbi sulla veridicità dichiarazioni rilasciate. 

La fase di accertamento consisterà nella verifica della composizione e la numerosità del nucleo familiare sia attraverso consultazione telematica dell’anagrafe della popolazione residente, sia attraverso la banca dati dell’Inps e la piattaforma Gepi oltre ad altre banche dati. Al termine dei controlli, il responsabile per le verifiche, limitatamente ai casi suscettibili di dar luogo a sanzioni o che presentano anomalie ne darà comunicazione agli interessati, in modo che gli stessi possano presentare segnalazioni-documentazione integrativa, entro 10 giorni lavorativi. Decorso tale termine, in mancanza di osservazioni o documentazione integrativa o qualora le stesse siano ritenute non accoglibili si comunicherà l’esito del controllo al coordinatore delle verifiche del nucleo familiare, che adotterà uno specifico atto e poi comunicherà all’Inps l’esito dei casi sottoposti a controllo e nei casi di dichiarazione mendaci trasmetterà all’autorità giudiziaria la documentazione completa del fascicolo oggetto di verifica. 

Le operazioni di verifica sui beneficiari del reddito di cittadinanza, secondo la pianificazione approvata, verranno effettuate ogni anno due volte, con cadenza semestrale.

Nello specifico, entro il mese di gennaio verranno effettuate le verifiche relative al periodo luglio-dicembre dell’anno precedente e poi entro il successivo mese di luglio si esamineranno quelle riferite al prevedente periodo gennaio-giugno. Una serie di verifiche costanti, dunque, incrociando le informazioni dichiarate ai fini Isee con quelle disponibili all’ufficio anagrafe, quelle raccolte dai servizi sociali e con ogni altra informazione utile per individuare omissioni o difformità nella reale composizione del nucleo familiare rispetto a quanto dichiarato. Evitando, quindi, che qualcuno continui a percepire il reddito di cittadinanza indebitamente. 

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