ASCOLI - Arriva il reddito di civiltà, da Palazzo Arengo, per aiutare i nuclei familiari residenti in città e in difficoltà dal punto di vista economico che non hanno la possibilità di percepire altre misure di sostegno o ammortizzatori sociali. Una scelta che, dopo la delibera di giunta su indirizzo del sindaco Marco Fioravanti e su proposta dell’assessore alle politiche sociali Massimiliano Brugni, si concretizzerà in un avviso pubblico per la presentazione delle domande sulla base delle quali si formerà una graduatoria da impiegare in progetti e attività all’interno del Comune (o anche in aziende che si renderanno disponibili). Ai primi 20, in base ai punteggi, infatti, a fronte delle attività svolte andranno 400 euro al mese per 6 mesi (con un impegno di 18 ore settimanali).
«Questa misura – spiega il sindaco Fioravanti – non ha i caratteri dell’assistenzialismo perché i destinatari non ricevono passivamente il beneficio.
Potranno accedere al reddito di civiltà i cittadini residenti in città di età non superiore a 65 anni, disoccupati, che non percepiscano assicurazione sociale per l’impiego o altri ammortizzatori sociali erogati in caso di disoccupazione involontaria, né siano titolari di trattamenti pensionistici o assistenziali, con un Isee pari o inferiore a 13.500 euro e che abbiano cessato un’attività lavorativa per motivi differenti dalla giusta causa o dimissioni volontarie. I punteggi che determineranno la graduatoria riguarderanno vari parametri: si acquisiranno maggiori punteggi a fronte di un reddito più basso, secondo fasce che vanno da 0 a 13.500 euro annui; si garantiranno punti in base alla presenza di figli minori o iscritti all’Università; in caso di mutuo da pagare per acquisto o ristrutturazione della prima casa; in presenza di certificazione di invalidità inferiore al 67%; in base all’anzianità di disoccupazione.
I progetti personalizzati per i beneficiari del reddito di civiltà saranno predisposti dai Servizi sociali dell’Arengo e le attività si svolgeranno, come detto, all’interno delle strutture comunali o comunque anche in aziende o consorzi privati e pubblici, associazioni ed enti del terzo settore che daranno la loro disponibilità.