ASCOLI - Arredi di vario tipo, tra cui sedie, tavoli e strutture leggere tipo gazebo potranno essere utilizzati per oltre 15 metri quadrati (fino al 50% della superficie disponibile) nelle aree esterne private di pertinenza delle attività commerciali. Sono incluse anche le terrazze.
La variante al Piano particolareggiato del centro storico, messa a punto dall’amministrazione comunale per prendere ancora una volta sottobraccio i pubblici esercizi e ristoranti ascolani, arriva alla dirittura finale. Con la relativa delibera che, su indirizzo del sindaco Marco Fioravanti, sarà portata ora all’attenzione della giunta comunale dal vice sindaco con delega all’urbanistica Giovanni Silvestri, d’intesa anche con l’assessore al commercio Nico Stallone.
Si attenderanno poi eventuali osservazioni per arrivare a sbloccare l’adozione e l’attuazione delle nuove regole entro la prossima primavera.
Si sblocca la variante
Dopo la deroga al regolamento per l’occupazione di suolo pubblico con spazi raddoppiati e gratuiti, prolungata fino al 30 giugno per tutte le attività commerciali cittadine, l’Arengo intende prendere ancora una volta sottobraccio pubblici esercizi e ristoranti anche per quanto riguarda l’utilizzo degli spazi esterni privati, quindi di pertinenza dei vari locali commerciali e includendo anche le terrazze.
E dopo aver avviato l’iter urbanistico e raccolto tutti i necessari pareri, adesso il sindaco Fioravanti e il vice sindaco Silvestri sottoporranno subito la delibera di variante urbanistica all’attenzione della giunta per l’approvazione formale del testo. Dopodiché, concesso il tempo tecnico per le eventuali osservazioni, si procederà con l’adozione che sbloccherà questa nuova regolamentazione entro la prossima primavera. Un passaggio che è ormai in discesa dopo i pareri positivi espressi dalla Provincia, per quanto riguarda l’aspetto dell’impatto ambientale, della Ciip, dell’Aato5, dell’Asur (ora Azienda sanitaria territoriale) e della Soprintendenza regionale. Seppur con alcune prescrizioni.
Regole e prescrizioni
Con il via libera alla variante al Piano particolareggiato del centro storico, le attività potranno utilizzare con elementi d’arredo (incluse strutture leggere tipo gazebo con intelaiature in legno o ferro) gli spazi esterni di proprietà privata potendo superare il limite massimo finora consentito di 15 metri quadrati, ma non andando oltre la metà della superficie disponibile. Un discorso di ampliamenti su suolo privato che si affianca alla deroga per gli spazi esterni di proprietà comunale. Una scelta motivata anche con la volontà «di favorire l’uso di spazi esterni pertinenziali alle attività commerciali anche per prevenire le conseguenze negative legate all’emergenza Covid». Tutto ciò in base alle indicazioni della Soprintendenza, a condizione che le strutture leggere da utilizzare anche nelle aree pertinenziali private non vadano ad ingenerare interferenze né con gli elementi architettonici degli edifici, né con la percezione di elementi o scorci particolarmente significativi dell’ambiente urbano.