Ascoli, dai rubinetti esce un liquido marrone. Le associazioni alla Ciip: «Acqua e gestione, le vogliamo trasparenti»

La manifestazione di protesta davanti alla sede del Ciip
La manifestazione di protesta davanti alla sede del Ciip
di Cristiano Pietropaolo
4 Minuti di Lettura
Domenica 6 Giugno 2021, 08:30

ASCOLI - Il Tavolo Piceno per l’Acqua Bene Comune  ha organizzato ieri mattina un picchetto davanti alla sede della Ciip per chiedere all’attuale dirigenza una diversa gestione del servizio idrico, ma anche la revoca di qualsiasi accordo e progetto che trasformi l’azienda in una multiutility e l’esenzione dal pagamento e dal rimborso delle bollette per le famiglie residenti in zone dove non viene fornita acqua di qualità compatibile con usi potabili.

LEGGI ANCHE:

Estate, come andremo in spiaggia? Tutte le regole, dai 10 mq ad ombrellone agli steward

Maneskin, accuse di plagio dalla band olandese The Vendettas.

Ecco i brani a confronto


Le associazioni
Un centinaio di persone ha partecipato alla manifestazioni con 16 associazioni. « Le persone non sono più abituate alle manifestazioni. Questa protesta per la qualità del servizio e per le bollette elevate si intreccia con le smanie di mercato che la Ciip vuole intraprendere in un settore che non è propriamente suo ma su discariche e rifiuti» spiega uno degli esponenti del Tavolo, l’ex presidente della Provincia, Massimo Rossi. «Si adducono per queste scelte ragioni pretestuose come lo smaltimento di fanghi: si vuole fare un’operazione che nulla c’entra con l’acqua. E’ grave perché tutto avviene in maniera opaca. Siamo qui nell’anniversario della vittoria referendaria del 2011, dove si affermò che l’acqua deve restare un bene comune» prosegue Rossi. «Il Tavolo ha un incontro con i vertici dell’Autorità d’Ambito il 14 giugno e in quell’occasione vogliamo risvegliare l’attenzione dei sindaci che danno per scontato che la gestione della Ciip sia in linea con i loro indirizzi, ma bisogna ridare un senso coerente con il fortissimo pronunciamento popolare del 2011» aggiunge Rossi « Vogliamo che siano archiviate tutte le ipotesi di intrecci di mercato e di multiutility. Non vogliamo fare la guerra a nessuno, chiediamo collaborazione alla Ciip ma sembra che non ci sia questa volontà da parte loro». Gregorio Cappelli, uno degli organizzatori aggiunge: « Molte famiglie devono sobbarcarsi spese per l’acquisto dell’acqua in bottiglia. Non possiamo soprassedere, la Ciip deve occuparsi solo del ciclo dell’acqua e non altri ambiti». 


Le falde
«Si sa bene che da 5 anni le falde si sono abbassate e spostate verso il Maceratese e l’Umbria, è una cosa nota. Il fatto che il Parco faccia problemi per la ricerca di nuove falde è una bufala» aggiunge il consigliere regionale Pd Anna Casini, mentre il capogruppo democratico in consiglio comunale Francesco Ameli sottolinea che « Da tempo chiediamo che la Ciip abbia una gestione trasparente. Gli atti del CdA devono essere resi pubblici e servono investimenti maggiori in nuove captazioni. Se si vuole discutere di nuovi assetti societari, devono essere coinvolti i cittadini e le comunità. La priorità deve essere quella di dare la qualità dell’acqua che esce dai rubinetti degli ascolani». « Si è costituita, grazie al nostro input, il coordinamento regionale dei Tavoli sull’acqua. Siamo colpevoli di essere stati troppo fiduciosi negli ultimi dieci anni dopo il referendum» aggiunge Paola Petrucci di “Dipende da noi” « Dovevamo stare con il fiato sul collo ma dobbiamo fare in modo che l’interesse resti sempre alto su questi temi. Vogliamo continuare a fare proposte».

© RIPRODUZIONE RISERVATA