Turismo, ecco la mini ripresa. Ma il 2020 è da cancellare: meno visitatori ad Ascoli, un crollo verticale nel Piceno

Turismo, ecco la mini ripresa. Ma il 2020 è da cancellare: meno visitatori ad Ascoli, un crollo verticale nel Piceno
Turismo, ecco la mini ripresa. Ma il 2020 è da cancellare: meno visitatori ad Ascoli, un crollo verticale nel Piceno
di Luca Marcolini
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Giovedì 10 Giugno 2021, 07:45

ASCOLI  - Il capoluogo piceno si appresta ad entrare nel vivo di una stagione turistica che gli addetti ai lavori descrivono come quella della ripartenza. E se le prenotazioni arrivano gradualmente, con l’avvicinarsi dei mesi più caldi, l’obiettivo resta dimenticare un anno, il 2020, devastante anche per il settore turistico ad Ascoli e nel Piceno.

Nonostante un’estate che aveva strizzato un po’ l’occhiolino a titolari di alberghi e b&b, specie ad agosto, con arrivi comunque incoraggianti, sotto le cento torri – così come nel resto della provincia ascolana – si ripartirà da dati negativi di un anno, il 2020, totalmente da dimenticare, con pandemia e lockdown a fare lo sgambetto alla potenziale crescita turistica. A parlare chiaro sono i dati ufficiali pubblicati dalla Regione in relazione alla presenza di turisti durante lo scorso anno. Dati che sotto le cento torri hanno fatto registrare, rispetto al 2019, un calo complessivo di circa il 37%, con quasi 13.700 arrivi in meno. E, a livello provinciale, l’effetto Covid ha portato, s


Ora, secondo gli addetti ai lavori si profila una ripartenza nel segno dell’ottimismo, agevolata dalla scelta di molti italiani di puntare su una vacanza lungo lo Stivale, alla scoperta di città come Ascoli. In città, nell’arco del 2020, sono stati 23.375 gli arrivi, ovvero le persone che hanno visitato la città pernottando almeno una notte. E complessivamente sono state 53.383 le presenze (in altre parole, i pernottamenti).

Un riscontro che, paragonato al 2019, quando della pandemia non c’era traccia, gli arrivi erano stati 37.058 per un totale di 71.371 pernottamenti. Nell’anno del Covid, dunque, nel capoluogo piceno sono arrivate 13.683 persone in meno (considerando i mesi del lockdown e quelli della ripartenza del virus dopo l’estate), con un totale di 17.988 pernottamenti in meno, a scapito soprattutto delle strutture alberghiere. 


Scorporando i dati, sono stati 15.012 gli arrivi in strutture alberghiere (con 24.464 pernottamenti), mentre sono risultati 8.693 gli arrivi in strutture complementari (b&b e altre strutture tra cui anche case private), per 28.919 pernottamenti. Nel 2019, gli arrivi ad Ascoli erano stati 37.058 con un totale di 71.371 pernottamenti. Con 24.423 arrivi e 41.284 pernottamenti in strutture alberghiere e 12.635 arrivi e 30.087 pernottamenti in altre tipologie di strutture. Raffrontando, dunque, l’anno di esplosione del Covid con quello precedente, emerge un saldo negativo, in termini di presenze complessive, di 13.683 visitatori in meno arrivati nelle strutture ricettive cittadine. E con un calo di 17.988 pernottamenti (16.820 in meno negli alberghi e 1.168 in meno nelle altre strutture ricettive). 


A livello provinciale, il dato fornito dalla Regione Marche vede l’intero territorio piceno, con riferimento al 2020, con un totale 248.551 arrivi e 1.107.421 presenze, di cui 231.588 arrivi di italiani, per un totale di 1.027.672 pernottamenti. Gli stranieri, praticamente, sono stati molto pochi. E complessivamente, rispetto ai 373.712 arrivi del 2019, nel 2020 in provincia di Ascoli si è registrato un calo di 125.161 arrivi.

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