Superbonus per la ristrutturazione (inesistente), truffa aggravata e frode da 900mila euro: quattro misure cautelari ad Ascoli

Tre arresti (una ai domiciliari) e una misura interdittiva

Bonus per le ristrutturazione (inesistenti), truffa aggravata e frode milionaria: quattro misure cautelari ad Ascoli
Bonus per le ristrutturazione (inesistenti), truffa aggravata e frode milionaria: quattro misure cautelari ad Ascoli
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Martedì 7 Febbraio 2023, 18:34 - Ultimo aggiornamento: 23:28

ASCOLI - Bonus 110% e facciate, ipotesi di reato pesantissime: truffa aggravata e frode milionaria per crediti inesistenti (con autoriciclaggio). Quattro misure cautelari ad Ascoli. Su disposizione della Autorità Giudiziaria, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno - in collaborazione con la Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Ascoli Piceno - hanno eseguito nella giornata di lunedì 6 febbraio due misure cautelari in carcere (per un amministratore di condominio e un imprenditore edile), una degli arresti domiciliari e una misura interdittiva del divieto di esercizio della professione rispettivamente per due professionisti. A queste si sono aggiunte perquisizioni e sequestri di materiale cartaceo e informatico.

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Campionario completo

Le indagini - dirette dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno - sono state condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ascoli Piceno in collaborazione con l’aliquota Guardia di Finanza della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica, hanno riguardato la verifica su fenomeni di frode nell’ambito delle agevolazioni fiscali.

Le stesse hanno consentito di ipotizzare i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640bis c.p.) per circa 900.000 euro, autoriciclaggio (art. 648-ter1), falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità (art. 481 c.p.), emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 8 D.lgs 74/2000) e indebite compensazioni (art. 10-quater D.lgs 74/2000).

L'attività investigativa

L’attività investigativa, anche di natura tecnica, svolta seguendo le puntuali direttive della Procura di Ascoli Piceno, ha raccolto «consistenti elementi di prova riguardo un fraudolento meccanismo illecito, attuato ripetutamente mediante false operazioni di ristrutturazione edilizie e/o rifacimento delle facciate condominiali, la predisposizione di documentazione tecnico-amministrativa e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, allo scopo di maturare indebitamente crediti di imposta per importi milionari, da monetizzare attraverso successive operazioni di cessione comunicate all’Agenzia delle Entrate. Dal monitoraggio degli edifici che sarebbero stati oggetto di lavori di ristrutturazione e già conclusi sulla carta, è emersa, invece, la materiale inesistenza dell’esecuzione degli stessi». Sono in corso ulteriori accertamenti anche sulla base del materiale sequestrato nel corso delle perquisizioni, volti alla completa ricostruzione dei fatti reato e dell’esatto ammontare dei crediti indebitamente maturati, allo stato, quantificabili in circa 900.000 euro.

Le intercettazioni e le misure

Sulla base del quadro indiziario raccolto - fondato anche su attività di intercettazione - ferma restando la presunzione di innocenza - il Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica ha disposto per pericolo di inquinamento delle prove e per pericolo di reiterazione dei reati, la custodia cautelare in carcere a carico di un amministratore di condominio e di un imprenditore edile. Inoltre ha disposto la misura degli arresti domiciliari nei confronti del professionista che ha curato la progettazione e la direzione dei lavori, e la misura interdittiva nei confronti dell’altro professionista che ha predisposto le pratiche burocratiche, attestato falsamente l’avvenuta esecuzione dei lavori e rilasciato i certificati di collaudo e i visti di conformità. Nei prossimi giorni ciascuna delle persone sottoposte ad indagini sarà interrogata dal Giudice per le Indagini Preliminari sulle ipotesi di reato contestate e sugli elementi di prova raccolti, e potrà fornire la propria versione dei fatti. L’operazione odierna testimonia la costante e prioritaria attenzione della Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico-finanziaria a tutela della spesa pubblica per verificare la corretta destinazione delle ingenti risorse messe a disposizione della collettività, per mitigare gli effetti negativi della crisi e per favorire la ripresa dell’economia e l’ammodernamento del Paese. 

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