Trovato amianto vicino alla pista ciclabile. Le fibre sono sbriciolate, il pericolo è concreto

Trovato amianto vicino alla pista ciclabile. Le fibre sono sbriciolate, il pericolo è concreto
Trovato amianto vicino alla pista ciclabile. Le fibre sono sbriciolate, il pericolo è concreto
di Eduardo Parente
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Martedì 24 Agosto 2021, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 08:19

SPINETOLI  - Qual è lo scenario peggiore per uno spettacolare polmone verde che sorge ai margini di una periferia urbana? Un cumulo di amianto abbandonato. Siamo a Pagliare del Tronto, alle porte del percorso ciclopedonale che insiste a pochi passi dall’imbocco della Ascoli Mare. Quello che costeggia il fiume Tronto e che arriva fino a Colli.

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E all’ingresso di uno dei percorsi vita più gettonati della provincia, proprio nella piccola area parcheggio dove i fruitori lasciano le loro vetture per poi trascorrere qualche ora in bici o a piedi in mezzo ai suggestivi scorci che offre l’intero circuito naturalistico, ignoti hanno abbandonato cumuli di eternit, pensando che la fitta vegetazione potesse in qualche modo ingoiarne il contenuto senza lasciare traccia.

Ma così non è stato. 


Il deposito di amianto è lì in bellavista. Adagiato un angolo. Ridotto in pezzi. Il che rende questo tipo di rifiuto ancora più pericoloso per la salute umana: l’amianto è certamente un rifiuto speciale e va smaltito in base a dei protocolli molto rigidi e precisi. Ma non sempre è pericoloso: se rimane compatto, esso, infatti, non ha la capacità di rilasciare fibre, che risultano essere estremamente volatili nell’atmosfera e che aggrediscono, se inalate da qualcuno, l’apparato respiratorio. 


Ma chi nei giorni scorsi ha abbandonato ’eternit all’ingresso della pista ciclopedonale di Pagliare del Tronto, ha pensato bene di sbriciolarlo pure. Giusto per non lasciare nulla al caso. Così da mettere in serio pericolo la salute di chi ci passa accanto. Uno sfregio, quindi, non solo ai danni dell’ambiente, ma anche della salute pubblica. Questa, quindi, è la realtà. Pedalare (o camminare) per credere. Basta, infatti , parcheggiare all’imbocco del circuito naturalistico, che non si può fare a meno di notare una vera e propria discarica di eternit ridotto in pezzi a cielo aperto, che sfregia l’ambiente. 


Ma quel sito non è nuovo ad attacchi del genere. Da anni, infatti, il costone che affaccia sulle sponde del Tronto, è meta preferita e abituale di eco criminali che non fanno altro che gettare rifiuti di ogni genere. E così oltre alla vegetazione rigogliosa, si stagliavano all’orizzonte carte, cartacce e buste della spazzatura. Fino a creare un vergognoso mosaico multicolore. E questo fino a poco tempo fa. Da quelle parti pare che la situazione sia nettamente migliorata. 


Ma ad essere presa di mira, questa volta, è l’area parcheggio. E nel peggiore dei modi. Il cumulo di lastre di eternit gettato via senza scrupolo da ignoti, non è consistente. Ma è sufficiente a sollevare lo sdegno di chi frequenta abitualmente quei luoghi ameni. E il più delle volte con famiglia e bambini al seguito. Ed è per questo che è auspicabile che venga rimosso il prima possibile e che, magari, chi di dovere pensi ad un impianto di videosorveglianza, così da cogliere in flagrante i responsabili di uno scempio ambientale che, senza ombra di dubbio, continuerà ad esserci anche in futuro.
Eduardo Parente

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