ASCOLI - Ben 61 eventi, tra cui tre principali, 173 organizzazioni coinvolte e 131 milioni di investimenti programmati. Il tutto cucito con il filo delle potenzialità storico-culturali del territorio e l’ago della comunicazione e della digitalizzazione spinta nel nome de “La cultura che muove le montagne”, come recita il claim scelto per la candidatura di Ascoli a capitale italiana della cultura 2024.
Facendo riferimento anche alla rivitalizzazione dell’entroterra colpito dal sisma per portare benefici a tutto il territorio. Questi gli ingredienti del dossier che dal 19 ottobre scorso, con l’introduzione firmata dallo scrittore, poeta e regista Franco Arminio, è sui tavoli del Ministero della cultura. Una chance che, come ribadito dal sindaco Marco Fioravanti durante la presentazione di ieri mattina, l’Arengo intende giocarsi puntando sull’unità territoriale e sul concetto della città metromontana. Presenti all’illustrazione del progetto, oltre al primo cittadino, l’assessore regionale alla cultura Giorgia Latini e l’assessore comunale alla cultura Donatella Ferretti, il dirigente Loris Scognamiglio, il project manager Giorgio Bisirri ed Elisabetta Mariani del team di progettazione e i rappresentanti dell’imprenditoria e soci del comitato di sostegno “Ascoli & Piceno 2024” come Battista Faraotti e Laura Gabrielli.
A sostegno della candidatura a capitale della cultura, Ascoli, attraverso il sindaco, ha interpellato lo scrittore, poeta, regista ma anche “paesologo” (come si autodefinisce) Franco Arminio. Lo stesso Arminio, scopritore e valorizzatore delle bellezze italiane nascoste, ha anche scritto la parte introduttiva del dossier ascolano, oltre a sottolineare attraverso un video a sostegno della candidatura che «Ascoli merita questo ruolo per la sua bellezza straordinaria, per il lavoro molto attento dell’amministrazione e perché è una città del futuro, ma che rimane una straordinaria città antica».
Il programma degli eventi che rappresenta il cuore del dossier, come ribadito dal sindaco e da Bisirri e Mariani, andrà avanti indipendentemente dal riconoscimento, con un cartellone triennale e una proiezione verso la città del 2030.
Anche con interventi di video-arte. C’è poi un “main event” da realizzare nell’arco del 2024, intitolato “Socievolezza”, che prevede una mostra diffusa con 53 opere di artisti italiani e internazionali come Marina Abramovich, Maurizio Cattelan, Julian Bismuth, Kapwani Kiwanga, Micol Assael, Jimmie Durham, Braco Dimitrijevic, Jan Peter Hammer, Valerio Rocco Orlando, Petrit Halilaj e Francesco Arena. L’evento di chiusura, è a dicembre 2024 al Ventidio Basso, intitolato “Ascoli 2030” con una performance originale di Dardust, l’ascolano Dario Faini, e Alessandro Sciarroni. Confermata dal sindaco Fioravanti la collaborazione con Pesaro: in caso di vittoria di una delle due città, il programma prevederà eventi anche nel territorio dell’altra.
Gli investimenti programmati sul territorio e inseriti nel dossier ammontano complessivamente a 131 milioni di euro per nuovi interventi (tra cui il bando Pinqua) e 15 milioni per opere di completamento. Di questi, 119 milioni sono stati già concessi e 27 milioni in fase di valutazione. Dati che vedono solo Palermo in linea, rispetto a tutte le altre città con investimenti previsti fino ad un massimo di 10 milioni.
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