Bus più piccoli in centro per dribblare i cantieri di Ascoli. Allo studio altre aree di scambio esterne per lasciare l’auto

Bus più piccoli in centro per dribblare i cantieri di Ascoli. Allo studio altre aree di scambio esterne per lasciare l’auto
Bus più piccoli in centro per dribblare i cantieri di Ascoli. Allo studio altre aree di scambio esterne per lasciare l’auto
di Luca Marcolini
4 Minuti di Lettura
Giovedì 14 Luglio 2022, 03:40

ASCOLI - Dove va il trasporto urbano cittadino? Al di là di capolinea e fermate, il percorso che il servizio bus pubblico sul territorio ascolano - appena rivoluzionato per rispondere alle criticità venutesi a creare con i lavori su corso Trieste e la presenza crescente degli altri cantieri per la ricostruzione e il Superbonus - si dirige sempre più verso un obiettivo. L'obiettivo è ridurre l’impatto del traffico veicolare nel cuore della città, ricorrendo ad aree esterne, come quella già presente nel piazzale dello stadio, come punto di scambio per lasciare l’auto e dirigersi in centro a bordo di navette o mezzi comunque piccoli e sempre meno inquinanti. Con un risparmio dell’utente, quindi, sul costo del parcheggio, e un miglioramento della viabilità per lasciare anche maggiore spazio alle auto dei residenti. 

La visione
 

Una visione di medio termine che viene confermata dal presidente della Start (società di trasporto pubblico che opera sul territorio), Enrico Diomedi. Una strategia in linea con la volontà del sindaco Marco Fioravanti di andare nel tempo ad alleggerire sempre più i carichi di traffico nella zona nevralgica e più turistica della città. Quella stessa zona che attualmente convive con una serie di criticità legate proprio alla presenza di decine e decine di cantieri e con la necessità di realizzare opere pubbliche importanti e attese da tempo come, per l’appunto, la riqualificazione di corso Trieste. 

La visione del presidente della Start in proiezione futura, dopo questa fase di tamponamento delle criticità e delle emergenze per non sacrificare linee e penalizzare gli utenti, è chiara. «Guardando avanti - spiega Diomedi – la strategia per il trasporto urbano su Ascoli è quella di andare a creare sempre più aree di scambio esterne, come avviene già, ad esempio, con il piazzale davanti allo stadio, per consentire a chi deve recarsi nel cuore della città di arrivare in questi spazi, lasciare l’auto e poi poter prendere la navetta o comunque bus di dimensioni contenute per poi arrivare in centro.

Anche con un risparmio sul fronte della sosta, specie per chi si sposta quotidianamente, per lavoro. Considerando che, comunque, anche con le corse a pagamento il biglietto è di 1,25 euro. Altro aspetto su cui, come Start, stiamo lavorando è quello del rinnovo del parco mezzi utilizzando proprio per la zona nevralgica della città bus piccoli come le navette o, comunque, di una lunghezza massima di 8 metri. Poi è chiaro che per alcune linee con un’utenza consistente, come ad esempio la linea 1 e la linea 3, dobbiamo comunque continuare ad utilizzare mezzi di dimensioni più grandi per una questione di capienza. Nel frattempo, ci stiamo proiettando gradualmente su un utilizzo di bus sempre meno inquinanti». 

La risposta



In realtà, proprio per fornire risposte efficaci agli utenti anche a seguito delle criticità legate ai numerosi cantieri e allo stravolgimento della viabilità per i lavori su corso Trieste, la Start ha di fatto già avviato come sperimentazione l’utilizzo di mezzi sempre meno impattanti in centro, anche per consentire l’accesso nelle Ztl e nella zona del corso. Chiaramente, però, si sono dovuti rimodulare anche i percorsi di molte linee così come si è dovuto spostare un capolinea a Porta Romana. Questa fase, dunque, servirà anche per calibrare la presenza solo di mezzi leggeri nelle zone centrali della città. 

L’altra forte criticità è quella legata all’impennata di costi, in primis quello del metano. «Purtroppo quello del metano - evidenzia Diomedi – è un rialzo che in questo momento incide fortemente a livello di costi per il servizio, considerando che purtroppo la transizione all’elettrico è ancora difficilmente praticabile, nel nostro settore, sia per il prezzo molto alto dei mezzi elettrici, sia per le difficoltà anche sul fronte dei servizi per la ricarica specificatamente per i pullman. In ogni caso, per contenere un po’ il caro metano, dovrebbe arrivare quanto prima un aiuto dalla Regione almeno per attutire l’impatto sul fronte economico». Superata l’emergenza, dunque, il trasporto pubblico urbano si rimodulerà ulteriormente per alleggerire il numero di auto in transito, ogni giorno, nel cuore di Ascoli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA