ASCOLI - Franco Giorgi, il settantasettenne ascolano accusato di intermediazione nella compravendita internazionale di armi rimasto per quattro anni rinchiuso in un carcere libico, è stato rinviato a giudizio.
Lo ha stabilito ieri mattina al termine dell’udienza preliminare il gip del tribunale di Ascoli, Rita De Angelis, che insieme con Giorgi ha disposto il processo anche per tre persone coinvolte con lui nell’inchiesta condotta dal procuratore della Repubblica Umberto Monti.
Si tratta di Gamal Saad Rezkalla Botros, 52 anni, origine egiziana ma residente a Colli del Tronto; del trentunenne Siracle Zreg e del cinquantunenne venezuelano Paolo Rubin residente però da alcuni anni a Padova. Il giudice per le indagini preliminari ha stralciato, invece, la posizione dei due fratelli libici - Ibrahim Khalifi Alarabi El Tumi e Mohamed Khalifi Alarabi El Tumi, rispettivamente di 37 e 52 anni - in quanto entrambi latitanti e, pertanto, il magistrato ha ritenuto di dover procedere con ulteriori accertamenti tramite il ministero per accertare l’avvenuta notifica dei provvedimenti a loro carico.
Nel mirino della Procura di Ascoli è finita una compravendita di ingenti quantitativi di armi e munizioni destinate alla Libia che Giorgi, in qualità di intermediario, avrebbe fatto pervenire da nazioni dell’Est europeo.