Testata al volto e botte a un detenuto: setto nasale fratturato. Polemiche e proteste

Testata al volto e botte a un detenuto: setto nasale fratturato. Polemiche e proteste
Testata al volto e botte a un detenuto: setto nasale fratturato. Polemiche e proteste
di Luigi Miozzi
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Venerdì 29 Gennaio 2021, 03:00

ASCOLI -  Lo ha aggredito e colpito più volte al volto e alla testa. Un altro episodio di violenza è accaduto mercoledì pomeriggio poco dopo le 16,30 all’interno del carcere di Marino del Tronto dove un detenuto di origine marocchina, con problemi psichiatrici e rinchiuso nel reparto salute mentale della casa circondariale ascolana, mentre si stava recando all’ora e stava attraversando il carcere, giunto all’altezza della sala riservati degli avvocati, ha aggredito un altro carcerato di origine albanese che stava attendendo di poter avere un colloquio con i propri familiari in via telematica. 


L’aggressore ha colpito con una violenta testata al volto l’altro detenuto e poi si è scagliato contro di lui picchiandolo alla testa.

Solo il pronto intervento degli agenti di polizia penitenziaria che sono riusciti a immobilizzare l’aggressore ha consentito di evitare conseguenze ben più gravi. 


Il detenuto aggredito, invece, è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni per essere medicato e sottoposto ad accertamenti che hanno rivelato la frattura del setto nasale e feriti risultate guaribili in venti giorni. Il detenuto che si è reso protagonista dell’aggressione, già lo scorso 22 gennaio si era scagliato senza motivo contro un assistente di polizia penitenziaria ma per fortuna, in quella occasione, non ci furono conseguenze. A seguito di quanto accaduto il Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria ha ribadito la necessità di chiusura del reparto di salute mentale all’interno del carcere di Ascoli fino alla sua messa a norma sia dal punto di vista dell’assistenza sanitaria dei reclusi, sia in merito alla sicurezza del personale di polizia penitenziaria e di tutti gli operatori. Donato Capece, segretario generale del Sappe, ricorda che nelle ultime settimane il sindacato era sceso in piazza proprio per «denunciare le gravi violenze contro i poliziotti delle carceri italiane, sempre più spesso aggrediti, minacciati, feriti, contusi e colpiti con calci e pugni da detenuti e la mancata assunzione di provvedimenti in materia di ordine e sicurezza delle carceri.


Gli agenti di polizia penitenziaria in servizio a Marino del Tronto, nei giorni scorsi, hanno sventato anche il tentativo di introdurre all’interno dell’istituto di pena un telefono cellulare. Controllando al metal detector il pacco mensile destinato ad un detenuto della sezione di massima sicurezza, l’attenzione degli agenti si era soffermata sul contenuto di un pacco di biscotti che all’apparenza era perfettamente sigillato. Una volta recapitato il pacco al detenuto, i poliziotti hanno aperto l’involucro davatni a lui e hanno trovato all’interno il telefono cellulare che è poi stato posto sotto sequestro. 

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