Un'altra beffa per i terremotati, dal 2022 si paga la rata del mutuo prima casa anche se è inagibile

Un'altra beffa per i terremotati, dal 2022 si paga la rata del mutuo prima casa anche se è inagibile
di Mario Paci
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Lunedì 8 Novembre 2021, 04:10

ASCOLI - Fra i numerosi ostacoli che da cinque anni i terremotati devono affrontare ce ne è anche uno che al momento sembra insuperabile: la fine della sospensione del pagamento del mutuo sulla prima casa.

I cittadini del cratere che hanno mutui di prima casa sospesi fino al 31 dicembre e che ancora sono sfollati poichè le loro abitazioni sono ancora inagibili dovranno quindi pagare a partire da gennaio. Eppure quasi tutti di loro continuano a percepire il Cas, il contributo di autonoma sistemazione che tra l’altro non vale per tutti (basta ricordare ad esempio la questione di Maltignano e dei comuni di confine, per la quale se sei in affitto in un alloggio dell’Abruzzo non prendi un euro) e prima del prossimo anno (se tutto fila liscia burocraticamente) non rientreranno nelle loro abitazioni. Ebbene essi dovrebbero pagare un mutuo per una casa che non hanno a disposizione in quanto terremotata e costretti a stare fuori in forza di un’ordinanza di evacuazione del loro sindaco! Un paradosso. Il caso è stato sollevato dall’ex parlamentare Amedeo Ciccanti il quale ha informato il sindaco Marco Fioravanti e il commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini affinchè si possa trovare una soluzione. Ma al di là dell’attivismo dell’ex senatore sarebbe opportuno che anche i nostri parlamentari piceni (Fede, Cataldi e Silvestri) possano dare manforte per trovare una soluzione legislativa. Mancano solo meno di due mesi alla scadenza.


Gli interessi
Che succede, dunque, quando la casa per la quale si stava pagando un mutuo crolla o è lesionata dal terremoto? Una prima soluzione è venuta dall’Abi, l’Associazione delle banche italiane, intervenuta chiedendo agli istituti di credito di sospendere il pagamento delle rate del mutuo, “sensibilizzando i propri associati ad applicare ai residenti nei territori colpiti le previste sospensioni delle rate dei finanziamenti ipotecari collegati agli immobili residenziali, commerciali e industriali che abbiano avuto danneggiamenti anche parziali”.

Il provvedimento, a cui hanno aderito diversi gruppi bancari italiani, anche se non tutti, ha visto da parte di qualcuno anche lo stanziamento di appositi fondi e strumenti per il sostegno nei pagamenti a famiglie e imprese delle zone danneggiate.


Il precedente
Si tratta di misure che replicano quanto già avvenuto in occasione del recente terremoto in Emilia Romagna, territorio a favore del quale si è deciso, con una legge, di prorogare lo stato di emergenza termine fino al quale i titolari di mutui potranno sospendere il pagamento delle rate, con possibilità di scegliere se rimandare il solo pagamento della quota capitale o se anche quello degli interessi collegati. In caso si scelga di sospendere il pagamento delle rate del mutuo, tuttavia, occorre stare attenti al calcolo degli interessi. Sentenze emesse a favore di clienti colpiti dai precedenti sismi (Abruzzo 2009, Emilia Romagna 2012) hanno infatti messo in evidenza come, in caso si scelga la modalità di sospensione del rimborso della sola quota capitale, il rimborso dei soli interessi continua regolarmente alle scadenze prefissate, senza oneri aggiuntivi per i mutuatari. Se invece si sceglie di sospendere il rimborso sia di capitale che di interesse, quest’ultimo riprenderà ad essere ripagato a partire dalla fine del periodo di sospensione, e dovrà essere calcolato sulla base delle rate sospese, non sull’intero debito residuo. Alle banche è infatti richiesto di non scaricare sui clienti, già colpiti dalla calamità, i costi aggiuntivi del mancato incasso nel periodo di sospensione.

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