Ascoli, tenta di strangolare l'ex
spacciandosi per un carabiniere

La violenza sulle donne
La violenza sulle donne
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Venerdì 13 Aprile 2018, 05:35
ASCOLI - Il tribunale di Ascoli, al termine del processo di primo grado, aveva condannato a 9 anni di reclusione l’ascolano Adorno Peroni. Era accusato dei reati di tentato omicidio premeditato, stalking aggravato, simulazione di reato. In quest’ultimo caso, infatti, aveva tentato di far credere di essere stato sequestrato da una banda di albanesi con sostituzione di persone in quanto, al fine di farsi aprire dalla sue ex la porta di casa si era spacciato per un carabiniere. In secondo grado la Corte d’Appello di Ancona aveva ridotto la pena a 5 anni e 4 mesi. L’avvocato Emiliano Carnevali ha successwivamente presentato ricorso alla Corte di Cassazione che ieri ha confermato la riduzione della pena disposta dalla Corte d’Appello di Ancona in quanto i giudici hanno ritenuto non esserci la premeditazione. «Ero fiducioso in una parziale riforma – ha dichiarato l’avvocato Emiliano Carnevali in quanto il procuratore generale del massimo organo giudicante aveva chiesto il rinvio presso un’altra Corte d’Appello perché non erano state ravvisate sufficienti prove sul tentato omicidio».
Il fatto si verificò il 2 novembre 2015 in un appartamento di un condominio di Monticelli. Adorno Peroni non accettava la separazione dalla sua compagna, mentre quest’ultima era fortemente decisa a troncarla. Quella sera bussò alla porta dell’appartamento della donna alla quale disse di essere un carabiniere che le doveva consegnare un documento. Quando aprì la porta fra i due scoppiò una violenta discussione che all’improvviso degenerò perché la donna confermò la sua ferma intenzione di non voler tornare a convivere con lui. Adorno Peroni tentò di strangolare la sua ex convivente che si salvò riuscendo a divincolarsi per poi chiedere aiuto. Intervennero i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile che lo arrestarono immediatamente che gli costarono inizialmente una condanna a nove anni di reclusione, poi ridotta a 5 anni e 4 mesi. Dopo aver trascorsi diversi mesi nel carcere di Marino del Tronto, ad Adorno Peroni vennero concessi gli arresti domiciliari. Attualmente è a piede libero.
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