Il tema della violenza sulle donne raccontato in 167 maniere diverse

Il tema della violenza sulle donne raccontato in 167 maniere diverse
Il tema della violenza sulle donne raccontato in 167 maniere diverse
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Domenica 21 Novembre 2021, 20:10

ASCOLI - Giovedì alle 18 all’auditorium Neroni si svolgerò la serata di premiazione del primo concorso letterario nazionale “Che Rosa resti Rosa” organizzato dall’associazione di volontariato Intermedia con il contributo della Fondazione Carisap e della Diocesi di Ascoli, in collaborazione con Radio Ascoli e La Vita Picena e con il patrocinio dell’Arengo. Il concorso ha proposto come tema quello della violenza sulle donne e la cerimonia si svolgerà nella data dichiarata dall’Onu Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

C’è stata ampia partecipazione di autori in rappresentanza di tutta l’Italia, segno che il tema è sentito e suscita forti emozioni; sono pervenuti in tutto 167 racconti brevi, suddivisi in 9 per la Categoria A (minorenni) i cui autori sono un ragazzo e 8 ragazze e 158 per la Categoria B (maggiorenni) proposti da 51 uomini e 107 donne.

Obiettivo del concorso era stimolare delle riflessioni sul tema della violenza sulle donne e portarle all’attenzione del più ampio pubblico possibile attraverso l’utilizzo dei mezzi di comunicazione sociale della Diocesi di Ascoli. Maurizio Piccioni di Intermedia spiega: «L’idea del concorso è stata concretizzata pensando al tema della violenza sulle donne che è sempre di attualità e suscita indignazione. Ci sembrava un’idea utile per mantenere alta l’attenzione. La giuria ha lavorato in maniera encomiabile».

Vincenza Rando, presidente della commissione giudicatrice e vicepresidente di Libera sottolinea: «La giuria ha lavorato con difficoltà a causa del Covid ma ogni racconto ha avuto il giusto spazio. Il messaggio che abbiamo colto è il grande dolore che circonda queste situazioni e ogni elaborato dava questo messaggio ma anche della voglia di denunciare le malefatte e di riscattarsi. Ogni violenza non è un fatto privato ma collettivo. La lotta contro le violenze si fa anche educando i giovani, non solo gli uomini».

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