ASCOLI - La Provincia attende una risposta dalla Regione a seguito di un quesito sulla possibilità di uscire dalla Start, società di trasporto pubblico nel Piceno, ritenendola, con riferimento alle normative, «non coerente né indispensabile al perseguimento delle funzioni fondamentali assegnate alle Province».
È quanto emerge dalla relazione che l’amministrazione provinciale, così come i Comuni, è chiamata definire sul fronte delle società partecipate. Relazione nella quale si chiede di esplicitare, annualmente, l’intenzione degli enti riguardo il mantenimento o la volontà di cessione delle quote. E da Palazzo San Filippo il messaggio che arriva, pur mantenendo al momento la partecipazione nella società di trasporto pubblico, è quello di una partecipazione, pari al 32,96% delle quote, che non sarebbe in linea con le funzioni assegnate nel 2014 alla Provincia dopo la riforma e la trasformazione in ente di secondo grado. In tal senso, è stato richiesto un pronunciamento alla Regione. Contestualmente, nella relazione sulle partecipazioni societarie, la Provincia ribadisce la volontà anche di cedere le proprie quote (il 6,96%) del Centro agroalimentare piceno, per le quali era stata anche esperito un tentativo di vendita, ma senza aver ricevuto riscontri. Mantenimento delle quote senza rilievi, invece, per quanto riguarda la partecipazione al Gal Piceno.
Sulla partecipazione in capo alla Provincia in qualità di socio della Start, si attenderebbe un pronunciamento da parte della Regione Marche. Una richiesta con la quale si ritiene tale partecipazione non essere più necessaria né indispensabile alla luce delle attuali funzioni assegnate alla Provincia.
Nello specifico, nella scheda relativa alla partecipazione nella Start, Palazzo San Filippo puntualizza testualmente: «La detenzione della quota sociale non risulta coerente ed indispensabile al perseguimento delle funzioni fondamentali assegnate alla Provincia dall’articolo 1, comma 85, della legge 56/2014.