Nuovo Cda per la Start
Caserta eletto presidente

Nuovo Cda per la Start Caserta eletto presidente
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Martedì 16 Dicembre 2014, 20:41 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 08:31
ASCOLI - ​Dopo un lungo dibattito l’assemblea della Start ha proceduto alla revoca del vecchio Cda e alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione. Così, come aveva promesso il presidente della Provincia, Paolo D'Erasmo, che si era espresso sulla necessità del ribaltone alla Start, nella giornata di ieri c'è stato il cambio al vertice della società dei trasporti pubblici. Contestualmente alla revoca del vecchio Cda si è proceduto alla nomina del nuovo presidente della Start nella persona del notaio Pietro Caserta e del nuovo consiglio di amministrazione composto da Ottorino Pignoloni in rappresentanza della Provincia, dello stesso Pietro Caserta, indicato dal Comune di S. Benedetto e di Davide Straccia, designato dalla società Multiservizi di S. Benedetto. La nomina di Straccia è avvenuta in sostituzione del candidato espresso dal Comune di Ascoli nella persona del segretario generale dell'ente, Angelo Ruggiero, che è stata subito ritirata quando il sindaco, Guido Castelli ha annunciato che non avrebbe partecipato al voto. A questo punto il ribaltone è completo e anche se il sindaco di S. Benedetto ha spiegato che la decisione della maggioranza dei soci non era determinata d motivazioni di carattere politico e che non c'era desiderio di rivalsa, tutto lascia pensare che lo strappo fatto cinque anni fa da Piero Celani che fece strike nominando cinque componenti il Cda tutti del centrodestra, ebbene, quello che allora fu considerato uno sgarbo, oggi qualcuno ne paga il conto e anche salato. C'è anche da sottolineare che il nuovo Cda, ridotto da cinque a tre, svolgerà le sue funzioni senza percepire alcun compenso. Nel corso dell'assemblea che è iniziata con una lunga relazione dell'ormai ex presidente della Start, Alessandro Antonini, Giovanni Gasperi ha spiegato le ragioni che hanno indotto il centrosinistra a procedere alla revoca del Cda. Si tratta in tutto di 17 elementi che il sindaco di S. Benedetto ha definito gravi e che ha elencato puntigliosamente a cominciare dalla stipula di alcuni mutui ipotecari la cui negoziazione sarebbe stata tenuta all'oscuro dei soci. Così come le critiche di Gaspari si sono incentrate sulla stipula di altri mutui ipotecari per la realizzazione di impianti fotovoltaici che nulla hanno a che vedere con la mission della Start. E, ancora, la politica della società che, sempre secondo il sindaco di S. Benedetto ha letteralmente prosciugato le casse della Start, che quattro anni fa contava su una liquidità di 1,8 milioni di euro, scesi a 18.000 euro. Così come è stata stigmatizzata tutta una serie di iniziative che hanno attivato alcune tratte, Ancona, Bologna e S. Benedetto, che Giovanni Gaspari nella sua requisitoria ha definito totalmente antieconomiche e che hanno determinato squilibri nei conti della società. E per finire, le assunzioni nel settore marketing di personale con funzioni direttive.
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