Ascoli, sparisce dalla chiesa il quadro
realizzato per i genitori di Bellini

Ascoli, sparisce dalla chiesa il quadro realizzato per i genitori di Bellini
di Filippo Ferretti
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Martedì 30 Luglio 2019, 05:55

ASCOLI - Un’opera pittorica complessa che richiese un durissimo lavoro da parte dell’artista ma oggi, quell’affresco è sparito. E nessuna spiegazione è stata data all’artista Luciano Cordivani che lo ha ideato e realizzato sei anni fa l’opera collocata all’interno della chiesa di Santa Maria a Corte dai coniugi Francesco e Marisa Bellini, originari del paese che si trova a metà strada tra Lisciano e Colle San Marco.

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Lo scorso mese, dopo che il lavoro, realizzato dietro l’altare della chiesa su una superficie di dieci metri per otto, era stato prima inaugurato e poi apprezzato negli anni dai fedeli, è misteriosamente sparito . Il dipinto, intitolato “Madonna della perseveranza”, aveva un valore simbolico e religioso importante, ritraeva la Vergine al centro, mentre ai due lati l’artista aveva disegnato le Cento Torri e uno scorcio di Santa Maria a Corte. Un’unione tra i due territori all’insegna della fratellanza e della speranza. 
 
«L’industriale farmaceutico Francesco Bellini, ex patron dell’Ascoli Picchio, aveva voluto dedicare l’affresco ai suoi genitori e per questo avevo fatto arrivare rari colori ad olio direttamente dalla Francia: il celeste, il rosso e il giallo della luce » afferma rammaricato Cordivani, incredulo quando, chiamato dalla moglie dell’imprenditore italo-canadese tornato pochi giorni fa nel Piceno per godersi un periodo di riposo, si è reso conto che la parete su cui si trovava la raffigurazione era vuota. «Nessuno ha saputo fornirmi chiarimenti: sapevo che il sisma del 2016 aveva causato alcune crepe nelle mura della chiesa ma immaginavo al massimo un restauro» prosegue il pittore e ceramista. «Lavoro distrutto? Trasferito da un’altra parte? Un furto? Non capisco però di tenermi all’oscuro di tutto, anche perché la Soprintendenza che io ho contattato successivamente avrebbe dovuto concedere il nulla osta in merito ad eventuali decisioni» si domanda Cordivani, ricordando tutti gli sforzi compiuti per terminare l’opera, finanziata solo parzialmente dall’ex presidente dell’Ascoli, date le spese ingenti per realizzarla in soli 30 giorni, tra le impalcature necessarie, i colori rari acquistati e la collaborazione di altri artisti, tra cui sua figlia Cinzia. «Sono dispiaciuto per la sparizione: ho messo anima e corpo nel dar vita ad un’opera apprezzata da tutti» conclude l’artista, desideroso di sapere che fine ha fatto il suo affresco.

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