Dopo tre mesi si dimette il soprintendente di Marche Sud Moriconi. Ecco i motivi della decisione

Palazzo Bazzani sede della Soprintendenza
Palazzo Bazzani sede della Soprintendenza
di Marco Vannozzi
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Giovedì 24 Febbraio 2022, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 20:16

ASCOLI - Terremoto in Soprintendenza. Pierluigi Moriconi si dimette dal ruolo di responsabile della struttura di Marche Sud. La mancanza di personale, di uno staff adeguato e di alcune garanzie, come da accordi con il Ministero per i Beni culturali, sembrerebbe sia alla base della decisione. E così il Mibact adesso finisce nel mirino. Moriconi intanto lascia.

Dura appena tre mesi il suo trono: nominato lo scorso 9 novembre, il funzionario storico dell’arte della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio delle Marche si era insediato da poco a Palazzo Bazzani, in pieno centro storico. 

A distanza di appena due anni dall’annuncio del ministro Dario Franceschini, la Soprintendenza Marche Sud (province di Ascoli, Fermo e Macerata) era divenuta realtà. Per il capoluogo piceno si era trattato di un enorme successo, frutto soprattutto della sinergia, della mobilitazione collettiva del mondo delle istituzioni locali e della cultura: la nomina di Moriconi portava con sé garanzia e prestigio. Ora tutto torna in ballo. Il ruolo passa ad interim nelle mani della soprintendente Marche Nord (Ancona e Pesaro Urbino), Cecilia Carlorosi, che è già all’opera per prendere in mano la situazione. Ma che cosa accadrà ora? Nelle prossime ore se ne saprà di più. La storia dell’approdo della nuova struttura nella città delle cento torri è stata sin dall’inizio movimentata. 

Per oltre un anno la pandemia aveva bloccato l’iter per l’effettiva istituzione della sede. In seguito c’è stato l’interpello per permettere di ripartire con le procedure. Ad ottobre erano scaduti i termini per la presentazione delle domande dei candidati, in seguito sono stati valutati i curricula. La scelta era così caduta sul responsabile sessantaduenne, umbro di origine, ma marchigiano di adozione. All’epoca Ascoli vinse il duello con Macerata, l’altra candidata ad ospitare la Soprintendenza Marche Sud. Impulso alla ricostruzione post sisma e alla vita culturale del territorio, i due traguardi ambiziosi: nelle zone del cratere i cantieri stanno ripartendo e c’è bisogno di una Soprintendenza sul posto attenta e rapida nelle autorizzazioni. La virata sulla sede ascolana aveva inoltre tenuto conto di diversi parametri oggettivi quali il numero dei vincoli diretti, la consistenza di patrimonio, anche archeologico, il numero di abitanti e altre questioni logistiche e geografiche che avevano fatto di Ascoli il luogo più appropriato per potenziare le funzioni di tutela e garantire servizi efficaci, efficienti ai cittadini delle Marche meridionali. In poco tempo il quadro è cambiato. 

Appena un mese fa Moriconi aveva avuto un primo incontro ufficiale con l’assessore regionale alla ricostruzione, Guido Castelli. «Diamo il via ad una nuova fase dei rapporti improntata sulla stretta collaborazione non solo in questa fase di emergenza dovuta al sisma, ma anche e soprattutto per le sfide future: senza dialogo non si va da nessuna parte», aveva dichiarato Moriconi.

Per entrare il prima possibile in funzione la nuova istituzione avrebbe avuto bisogno al più presto di personale. «Bisognerà fare anche una valutazione nell’ambito di tutta la Soprintendenza regionale. Contiamo sui rinforzi provenienti da Roma», aveva precisato Moriconi, a poche ore dall’insediamento, proprio su queste colonne. Purtroppo non è andata così. Il soprintendente c’era. La Soprintendenza no. 

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