ASCOLI - Ancora non c’è nulla di ufficiale, ma stando agli accreditati rumors che circolano lungo i corridoi ministeriali, il procedimento di interpello per l’individuazione del nuovo soprintendente delle Marche sud non è andato a vuoto, come sarebbe potuto accadere provocando, quindi, un ulteriore allungamento dei tempi. In realtà, a quanto risulta, qualcuno avrebbe fatto un passo avanti, magari anche tra coloro che operano già nelle Marche, candidandosi a sedere sulla poltrona di responsabile del nuovo ente con sede ad Ascoli.
Un segnale ulteriore del fatto che adesso, dopo una lunga attesa dovuta a complicanze di vario genere (come ad esempio la necessità di individuare una soluzione logistica adeguata), si entra nella fase decisiva. Ovvero quella che porterà, dopo la valutazione dei curricula di chi ha dato la disponibilità a trasferirsi ad Ascoli, nella nuova Soprintendenza Marche sud individuata ormai nel gennaio del 2020 dal ministro ai beni e alle attività culturali Franceschini. E magari, se tutto dovesse filare liscio, si potrebbe sperare di avere già sotto l’abete, come regalo di Natale, la nomina del soprintendente in città.
Il passaggio dell’interpello da parte del Mibact per sbloccare la nomina del responsabile dell’attesa Soprintendenza Marche sud, con sede ad Ascoli, rappresenta la conferma che l’attivazione della nuova istituzione è sempre più vicina. La scadenza per la presentazione di eventuali manifestazioni di interesse era stata fissata per lunedì scorso, secondo quanto disposto dal Ministero per i beni culturali. E qualche risposta risulta essere arrivata, scongiurando la necessità di dover ricorrere a un ulteriore, successivo, interpello. A questo punto, ci saranno i previsti tempi tecnici perché vengano valutati comparativamente i curricula di chi ha manifestato la propria disponibilità per procedere alla nomina del nuovo soprintendente.
Nel frattempo, l’amministrazione comunale dovrà prepararsi a individuare le possibili soluzioni logistiche per dotare la nuova Soprintendenza, cui faranno riferimento anche le province di Macerata e Fermo, di una sede adeguata e idonea ad ospitare tutti gli uffici.