Più di 700 famiglie senza casa, in arrivo altri cinque milioni. E l'Arengo anticipa i soldi del Cas

Più di 700 famiglie senza casa, in arrivo altri cinque milioni. E l'Arengo anticipa i soldi del Cas
Più di 700 famiglie senza casa, in arrivo altri cinque milioni. E l'Arengo anticipa i soldi del Cas
di Luca Marcolini
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Domenica 5 Febbraio 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 10:46

ASCOLI - A distanza di sei anni e mezzo dalle forti scosse telluriche che hanno ferito in maniera indelebile il Piceno, in città sono ancora oltre 700 (per la precisione 715) le famiglie non ancora rientrate nelle loro abitazioni e con il supporto economico dei contributi di autonoma sistemazione.

Un segnale sicuramente preoccupante quanto emblematico di come tutto il discorso della ricostruzione privata sia ancora decisamente in ritardo sul fronte dei cantieri, nonostante le centinaia di pratiche istruite, con grande lavoro dell’Ufficio sisma comunale) e le tante impalcature visibili ovunque. 

E a confermare la criticità in tal senso è proprio la previsione da parte dell’Arengo come voce di spesa, per tutto il 2023, di altri cinque milioni di euro (che saranno sborsati dalla direzione regionale della Protezione civile) da garantire a chi dovrà continuare a utilizzare un alloggio temporaneo. Anche se parlare di temporaneità diventa assurdo dopo sei anni e mezzo. In pratica, il numero di famiglie che continua percepire i Cas e, quindi, ad attendere ancora il rientro negli appartamenti è praticamente quasi allo stesso livello della fase iniziale, subito dopo le prime evacuazioni per inagibilità. 

C’è chi non ha ancora presentato il progetto di intervento per la propria abitazione inagibile, ma ci sono anche tanti altri che sono ancora in attesa che il cantiere apra o che comunque i lavori avviati possano concludersi. Fatto sta che la presenza di ben 715 famiglie ancora fuori dalla propria abitazione originaria fa ben intendere la complessità della situazione sul fronte della ricostruzione privata nel capoluogo piceno. E la conferma di uno scenario sicuramente complesso emerge anche dalla determinazione con cui l’Arengo ha previsto altri cinque milioni di euro in entrata, dalla direzione regionale della Protezione civile, per sostenere queste famiglie fino al 31 dicembre 2023, termine attuale per la fine dello stato di emergenza. «Sebbene siano stati avviati – si legge nell’atto comunale preposto - molti dei lavori necessari per il ripristino delle abitazioni danneggiate, risulta ancora ingente il numero dei beneficiari aventi diritto al Cas e che ad oggi risultano essere oltre 700 le famiglie beneficiarie del contributo per l’autonoma sistemazione». 

E va considerato che anche nel 2022 sono state istruite altre 222 pratiche (addirittura il 29% in più rispetto al 2021) per la ricostruzione privata. Quindi cantieri che devono partire o sono appena partiti e, di conseguenza, con tempistiche ancora molto lunghe per la conclusione degli interventi. A cui si aggiungeranno anche le eventuali pratiche relative a chi, tra i beneficiari del Cas, approfitterà della proroga appena concessa per presentare i progetti. Quel che appare certo è che, inevitabilmente, la conclusione della ricostruzione sembra ancora molto lontana. 

La conferma di un rinnovo di massa da parte degli oltre 700 beneficiari del Cas, in realtà, era già arrivata nello scorso mese di ottobre, nel momento in cui si erano chiusi i termini per ripresentare la domanda per l’ottenimento di questi contributi di autonoma sistemazione. E in pratica, rispetto allo scenario prima dei rinnovi, erano solo 5 in meno i richiedenti.

Una risposta compatta, dunque, per continuare a percepire il sostegno economico e garantirsi la copertura del canone d’affitto da pagare per un alloggio temporaneo. A testimoniare il fatto che quasi nessuna delle famiglie in questione nel frattempo è rientrata nella propria abitazione.

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