ASCOLI - C’è il rischio concreto di un ridimensionamento delle classi nel territorio provinciale a causa delle direttive sul numero di alunni per ogni classe. In particolare nei comuni del cratere sismico ma anche nei piccoli centri della costa. C’è il rischio che alcuni alunni possano trasferirsi in altre scuole di altre cittadine con inevitabili disagi. Già in alcune zone del territorio, come nell’entroterra colpito dal sisma, genitori e amministrazioni locali (leggi Arquata del Tronto) sono già sul piede di guerra per evitare queste situazioni.
Numerosi amministratori locali e dirigenti scolastici, infatti, hanno segnalato il problema di accorpamenti e soppressioni di classi all’interno di istituti situati nei piccoli comuni. Anche l’assessorato regionale all’astruzione si era interessato della questione, impegnandosi a dialogare con il Ministero per scongiurare questa opzione. Una questione di questo genere si può trovare anche in alcuni Comuni della provincia di Ascoli. A Montefiore dell’Aso, una classe prima della scuola primaria non ha avuto il via perché contava solo 7 adesioni ma problemi sono segnalati ad Arquata, Force, Rotella, Offida solo per citarne alcuni.
Il consigliere provinciale con delega alle reti scolastiche Stefano Novelli evidenzia che «la Provincia, al pari delle altre, ha perorato le cause che provenivano da tutti i territori.
«L’utilizzo del numero degli alunni come unico criterio per la costituzione delle classi risulta riduttivo, se non contestualizzato rispetto alla specifica realtà territoriale. Nei piccoli comuni in particolare, per evitare le pluriclassi, gli accorpamenti, la chiusura dei plessi, è necessario tenere presente il contesto ambientale tutto - ha sottolineato il deputato di Fratelli d’Italia Lucia Albano che ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla questione -La presenza di adeguati servizi scolastici è una condizione necessaria per garantire il permanere dei residenti e per attrarre nuovi abitanti».