Pochi iscritti e classi falcidiate. La preoccupazione dei sindaci «I piccoli paesi spariranno»

Una classe di studenti
Una classe di studenti
di Cristiano Pietropaolo
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Giovedì 5 Maggio 2022, 07:00

ASCOLI - C’è il rischio concreto di un ridimensionamento delle classi nel territorio provinciale a causa delle direttive sul numero di alunni per ogni classe. In particolare nei comuni del cratere sismico ma anche nei piccoli centri della costa. C’è il rischio che alcuni alunni possano trasferirsi in altre scuole di altre cittadine con inevitabili disagi. Già in alcune zone del territorio, come nell’entroterra colpito dal sisma, genitori e amministrazioni locali (leggi Arquata del Tronto) sono già sul piede di guerra per evitare queste situazioni.

Numerosi amministratori locali e dirigenti scolastici, infatti, hanno segnalato il problema di accorpamenti e soppressioni di classi all’interno di istituti situati nei piccoli comuni. Anche l’assessorato regionale all’astruzione si era interessato della questione, impegnandosi a dialogare con il Ministero per scongiurare questa opzione. Una questione di questo genere si può trovare anche in alcuni Comuni della provincia di Ascoli. A Montefiore dell’Aso, una classe prima della scuola primaria non ha avuto il via perché contava solo 7 adesioni ma problemi sono segnalati ad Arquata, Force, Rotella, Offida solo per citarne alcuni. 

Il consigliere provinciale con delega alle reti scolastiche Stefano Novelli evidenzia che «la Provincia, al pari delle altre, ha perorato le cause che provenivano da tutti i territori.

Abbiamo avviato una ricognizione per tutti i territori, stando al fianco di ogni Comune e comunità scolastica. Comprendiamo la necessità di confermare gli organici di ogni scuola- spiega - Abbiamo partecipato ad un tavolo insieme al Ministro Bianchi e in quella sede abbiamo rappresentato quanto siano importanti le istanze relative alle scuole dei comuni, sopratutto dell’area sismica. Le decisioni arrivano dall’Ufficio regionale scolastico e attendiamo la convocazione per un nuovo incontro. Intanto con questa ricognizione abbiamo cercato di rilevare lo stato dell’arte. I funzionari apicali avevano dichiarato che sarebbe stato confermato l’organico del corpo docente marchigiano per il prossimo biennio, che è di oltre sedicimila docenti. Nonostante il decremento demografico, era stata annunciata una conferma di più di 700 unità aggiuntive di docenza- prosegue Novelli - Come Provincia intendiamo confermare il sostegno a tutte le istituzioni scolastiche, sopratutto per chi ha patito gli effetti del sisma. Incontrando il ministero abbiamo accolto con favore la possibilità di avere conferma degli organici scolastici. Sulla questione delle classi, auspichiamo che questo tavolo possa vederci riconvocati e ci auguriamo che le iniziative parlamentari possano accogliere queste deroghe ma dobbiamo capire se faremo in tempo per il prossimo anno scolastico» prosegue Novelli. Alcuni emendamenti sono stati presentati in Senato da Francesco Verducci promotore che contemplava la possibilità, per i piccoli comuni, di derogare sul numero minimo e massimo di alunni per classe e per ogni scuola. Un altro emendamento riguarda proprio le aree del cratere.

«L’utilizzo del numero degli alunni come unico criterio per la costituzione delle classi risulta riduttivo, se non contestualizzato rispetto alla specifica realtà territoriale. Nei piccoli comuni in particolare, per evitare le pluriclassi, gli accorpamenti, la chiusura dei plessi, è necessario tenere presente il contesto ambientale tutto - ha sottolineato il deputato di Fratelli d’Italia Lucia Albano che ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla questione -La presenza di adeguati servizi scolastici è una condizione necessaria per garantire il permanere dei residenti e per attrarre nuovi abitanti».

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