«Al Mazzoni si faranno gli aborti». La direzione dell’ex Area vasta ribatte alle accuse mosse dall’Aied

Un intervento chirurgico
Un intervento chirurgico
di Mario Paci
3 Minuti di Lettura
Lunedì 2 Gennaio 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 18:32

ASCOLI - Cosa succederà ora che la (ex) Area vasta ha disdetto dopo 42 anni la convenzione con l’Aied per l’interruzione volontaria di gravidanza? Si potrà ancora abortire all’ospedale Mazzoni? Per quale motivo la convenzione è stata revocata? Storicamente e per molti anni i medici ginecologici dipendenti del nosocomio di Ascoli sono stati tutti obiettori, ovvero medici che hanno dichiarato di non voler eseguire interruzioni di gravidanza, situazione prevista e garantita dalla legge e da qui sorse la necessità di fare una convenzione con il privato. 

 
«Da alcuni anni, però - replica la direzione dell’ex Area vasta - nello stesso ospedale, hanno preso servizio alcuni ginecologi non obiettori, attualmente quattro, disponibili a fare questo tipo di intervento. Dal mese di settembre scorso, quindi, dopo numerosi incontri, anche l’ospedale Mazzoni è in grado di offrire il servizio di interruzione volontaria di gravidanza esattamente come quello di San Benedetto: interruzioni entro il 90° giorno chirurgiche e farmacologiche ed interruzioni oltre il 90° giorno».
 
Dai vertici dell’ex Area vasta quindi non si comprende la reazione avverso una decisione che, «senza intaccare minimamente l’offerta di un servizio sanitario, lo garantisce attraverso la struttura pubblica in maniera gratuita per le pazienti e senza oneri aggiuntivi per il bilancio dell’Area Vasta, che negli ultimi anni ha pagato per l’attività di professionisti esterni fino a 90mila euro annui».

Si fa notare che mentre la paziente che si rivolge al consultorio inizia un percorso del tutto gratuito, chi si rivolge all’Aied inizia un iter con alcuni costi a proprio carico, per una serie di prestazioni senza le quali l’Aied stessa non emette il certificato indispensabile per poter fare l’intervento.

«Infine, mentre le donne che si rivolgono al pubblico faranno il loro intervento chirurgico sotto anestesia, evitando dolore fisico, chi si rivolge all’Aied farà il proprio intervento chirurgico senza la presenza di un anestesista, da sveglie e coscienti».

La direzione dell’ex Area vasta ritiene del tutto infondate le accuse di chiusura del servizio di interruzione di gravidanza in ospedale nel periodo estivo e festivo. In conclusione, si ribadisce che, nei due ospedali della provincia (Mazzoni e Madonna del Soccorso) le interruzioni volontarie di gravidanza non solo vengono offerte a tutte le donne residenti nella nostra provincia, ma viene a loro offerta una prestazione in assoluta sicurezza, senza dolore e del tutto gratuita, nel pieno rispetto della Legge 194 del 1978.

«Un ringraziamento di ciò va a tutto il personale, medico e del comparto, dei reparti di Ostetricia-Ginecologia, di Anestesia-Rianimazione e dei blocchi operatori, senza la cui fattiva collaborazione questo servizio non potrebbe essere offerto con tale elevata qualità». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA