Ricostruzione lenta, Cas e superbonus: crollo delle case in affitto e in vendita ad Ascoli

Una veduta di Ascoli
Una veduta di Ascoli
di Martina Oddi
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Mercoledì 3 Maggio 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 12:12

ASCOLI - Vivere in centro non sempre è possibile. Diversi fattori hanno sconvolto il mercato immobiliare e determinato un esodo verso la vallata e San Benedetto. L’impatto del terremoto del 2016 prima e della pandemia dopo ha stravolto sia il flusso delle locazioni sia le richieste di vendita e affitto degli immobili. Gli agenti immobiliari lamentano che dopo il sisma tutto è cambiato e finché non sarà completata la ricostruzione il mercato - prima florido - rimarrà in sofferenza. 

 
 
Alessandro Belfiore, titolare dell’agenzia Polis&Centrale immobiliare, spiega: «Le richieste per le locazioni ci sono, ma il mercato ascolano è saturo: si fa fatica a reperire gli immobili.

Prima si affittava molto adesso, con l’effetto sisma, le persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni e cercare altre soluzioni dove trasferirsi, quindi gli affitti si bruciano nel giro di due giorni». Le vendite seguono lo stesso corso: «Abbiamo registrato per gli acquisti un leggero miglioramento da settembre, ma il mercato resta debole. La paura dei tassi di inflazione pian piano scende. Ma con il bonus del 110% molti aspettano di finire i lavori e tenersi l’immobile per metterlo in vendita una volta che si è rivalutato. Non siamo per ora su valori significativi. Ultimata la ricostruzione, si spera che il mercato riprenda. Ascoli è un mercato di prime case». 

Il dopo sisma
 

Aba Albertini, presidente provinciale della Fimaa, spiega: «Dopo il terremoto, il mercato degli affitti in Ascoli han registrato molte difficoltà perché molti hanno dovuto lasciare la propria casa. E tutti gli immobili a disposizione sono stati affittati in attesa della riconsegna post ricostruzione. L’effetto saturazione negli affitti è stato percepito sia ad Ascoli che in tutta la vallata. Dopo la ricostruzione avremo un altro scenario. Ma, se in AVallata - penso a Castel di Lama - alcune situazioni si sono risolte, Ascoli è molto in ritardo. Anche i paesi dell’interno sono indietro e serviranno almeno due o tre anni buoni per completare la ricostruzione».

Ma le vendite sono andate bene fino all'aumento dei tassi


 
Luca Albertini, co-titolare dell’immobiliare Magia, sottolinea come la situazione affitti in Vallata sia stata problematica da dopo il sisma, con scarsa disponibilità di abitazioni, ma enfatizza come «le vendite dalla fine dell’emergenza covid a settembre passato sono andate benissimo: adesso, soprattutto dopo gli aumenti dei tassi, il trend sta frenando: nell’ultimo mese i prezzi sono stati rivisti a ribasso». Secondo gli esperti del settore, la pandemia ha determinato un cambiamento drastico nel modo in cui le persone guardano alla loro abitazione. Il lungo isolamento ha fatto apprezzare a tanti, soprattutto alle giovani coppie ma non solo, la possibilità di avere un giardino, o di respirare la brezza del mare che fa capolino dalla finestra. Da queste nuove esigenze è scaturita una vera corsa alla casa in campagna e al mare, sia negli affitti, ma soprattutto nelle vendite. Ascoli ha sofferto di più, perché come tutte le città storiche offre meno spazi verdi. Dal connubio tra i danni ingenti del terremoto e la nuova visione post covid sono seguite richieste a valanga per spostarsi da Ascoli a San Benedetto e in Vallata. San Benedetto ha prezzi molto alti dovuti alla forte richiesta anche dal nord Italia.

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