In rete i 9 siti archeologici. Un percorso turistico per valorizzare le ricchezze di Ascoli

Il teatro romano
Il teatro romano
di Luca Marcolini
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Martedì 21 Dicembre 2021, 09:20

ASCOLI - Accordo a quattro per rendere Ascoli  più attrattiva anche dal punto di vista archeologico. L’Arengo, infatti, attraverso una specifica convenzione, ha deciso di sviluppare una strategia di valorizzazione dei numerosi reperti rinvenuti nel sottosuolo cittadino e creare una rete archeologica con la stretta collaborazione della Soprintendenza, del Dipartimento di storia, culture e civiltà dell’Alma Mater Studiorum (Università di Bologna) e la Direzione regionale dei musei delle Marche

 

Una sinergia che si pone la finalità di dotare la città di uno specifico itinerario storico-culturale che collegherà 9 siti archeologici, valorizzandoli con una serie di interventi e attività e rendendoli fruibili ai visitatori. E la strategia includerà anche ricerche mirate e l’individuazione di finanziamenti attraverso specifici bandi. Ma l’accordo, in concreto, prevede come priorità la creazione della prima rete archeologica della città. 

Con la convenzione appena definita dall’Arengo, per volontà del sindaco Marco Fioravanti, dopo specifiche interlocuzioni con i rappresentanti degli enti e degli organismi coinvolti, si andrà ad avviare un percorso che prevede la connessione dei 9 poli di interesse della città dal punto di vista archeologico. Nel dettaglio, uno dei siti inseriti nel progetto è quello dell’area che si trova sotto Palazzo dei Capitani, visibile anche da piazza del Popolo. Altro punto di interesse, quello relativo ai reperti affiorati – a seguito di scavi risalenti a qualche anno fa – lungo corso Mazzini, nella parte del tratto est. Si inseriranno anche la domus romana riportata alla luce nella zona dietro il Tribunale, l’area archeologica all’Ente Quintana, le sostruzioni dell’Annunziata, il ponte di Borgo Solestà, la zona di Porta Romana, da dove si intende far partire l’interessante percorso archeologico fino alla fortezza Pia. 

E ovviamente non può che essere inclusa l’area archeologica del tesoro dei longobardi, nella frazione di Castel Trosino. In questo caso si tratta di una zona importante nella quale furono ritrovati reperti di grande valore, purtroppo in gran parte trasferiti a Roma da molti anni. Questi 8 siti sono tutti di proprietà comunale. Ad essi si aggiungerà anche il teatro romano, spesso utilizzato anche per spettacoli teatrali, che è di proprietà della Soprintendenza. L’obiettivo è promuovere congiuntamente, dopo opportune attività di potenziamento e valorizzazione di ciascun sito, queste 9 tappe di quella che sarà la prima rete archeologica ascolana. La Soprintendenza garantirà gli interventi manutentivi del teatro romano, mentre l’Arengo si occuperà della sorveglianza di tutti i siti visitabili. 

La convenzione – di durata triennale prorogabile - definita dall’Arengo con la Soprintendenza, l’Università “Alma Mater” e il Dipartimento regionale musei delle Marche prevede tutta una serie di azioni che vanno oltre la valorizzazione dei siti archeologici e del relativo itinerario per i visitatori, dove saranno realizzati allestimenti informativi permanenti. Si intende anche avviare ricerche e studi sui reperti presenti sul territorio e affiancare mostre temporanee all’interno del Museo archeologico statale in piazza Arringo. I firmatari dell’accordo si impegneranno anche ad attivare ogni iniziativa possibile per il reperimento di forme di promozione e per accedere ai bandi di finanziamento per la valorizzazione delle aree archeologiche. 
 

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