Case e terreni della Provincia
all'asta per due milioni di euro

Case e terreni della Provincia all'asta per due milioni di euro
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Sabato 6 Dicembre 2014, 19:25 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 11:10
ASCOLI - ​In attesa dell'ultima asta per la cessione dell'ex caserma dei vigili del fuoco, prevista per il prossimo 10 dicembre, Palazzo San Filippo prova a mettere in vendita un'altra serie di beni, tra immobili ed aree, per fare cassa e far quadrare i conti, con un incasso previsto di circa 2 milioni di euro. Il tutto attraverso l'approvazione di un piano delle alienazioni che include, al primo posto, gli appartamenti acquistati dalla Provincia, a suo tempo, in via Tornasacco, per un valore complessivo di 700 mila euro. Soldi che farebbero assai comodo all'ente e alle proprie casse, considerando che oramai è stata avviata l'azione di smantellamento di tutte le sedi decentrate. Quei locali, infatti, non serviranno più, anche nell'ottica di un accorpamento generale nella sede storica di Palazzo San Filippo di tutti gli uffici, con il solo discorso della formazione e dell'impiego a rimanere stabilmente nella sede di via Kennedy. Altra cessione che dovrebbe portare una consistente somma nelle casse provinciali è, inoltre, quella dell'area, senza alcun fabbricato, a Marino del Tronto, con un prezzo a base d'asta di 1.105.000 euro. Per il resto, il piano delle alienazioni vede inserita una serie di frustoli di terreno in diverse località, tra cui Brecciarolo, Offida, Force, Appignano del Tronto, Villa S. Antonio e Montalto Marche. Palazzo San Filippo incrocia le dita, in vista degli appositi bandi per la vendita dei beni, sperando di poter tamponare ulteriormente i buchi di bilancio che hanno richiesto l'adesione ad un apposito Piano di riequilibrio. Ma per far comprendere meglio la reale importanza, per l'ente provinciale, della vendita all'asta di questi beni, basta pensare alla più volte ribadita, dal precedente presidente, Piero Celani, necessità di vendere a tutti i costi proprio il palazzo dell'ex caserma dei vigili del fuoco, in corso Mazzini, dopo che non ha avuto alcun offerente per ben tre aste. Ed ora ci si riprova, con l'avviso per le manifestazioni di interesse (che scadrà il prossimo 10 dicembre) per cercare di tamponare la falla di questi tre milioni necessari ad ottemperare a quanto previsto dal Piano di riequilibrio per evitare il dissesto. Ma finora c'è stato solo silenzio, a dimostrazione che, nonostante il valore riconosciuto di quell'importante complesso immobiliare composto da tre palazzine e con cortile e parcheggio interno, i 3 milioni e 470 mila euro a base d'asta rappresentano ancora un muro insormontabile. A questo punto, alla Provincia, non resta che tentare la carta della trattativa privata, previo avviso, appunto, pur di riuscire a fare cassa, considerando che la vendita di questo complesso immobiliare, con il sostanzioso introito, rappresenta un passaggio determinante per procedere sulla strada del risanamento. L'alternativa, invece, appare il baratro. E proprio la necessità di ridurre al massimo i costi e liberarsi degli immobili è dimostrata da quello che è un vero e proprio smantellamento di tutte le sedi decentrate (escluso il centro per la formazione e l'impiego).






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