La protesta dei “mille coperti”: sul coprifuoco sale la tensione

La protesta dei “mille coperti”: sul coprifuoco sale la tensione
La protesta dei “mille coperti”: sul coprifuoco sale la tensione
di Luca Marcolini
4 Minuti di Lettura
Lunedì 26 Ottobre 2020, 03:20

ASCOLI  - Pronti a manifestare in piazza. Anche tra gli esercenti ascolani, di fronte alle restrizioni annunciate e concretizzatesi con il nuovo decreto del premier Conte che impongono la chiusura alle 18 per ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie e altre attività del settore food, sono molti coloro che assumono posizioni critiche nei confronti dei nuovi provvedimenti governativi e parlano addirittura di «un provvedimento che farà abbassare per sempre molte serrande». 

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Il settore del food, di fatto, è sul piede di guerra e la conferma arriva anche dal presidente provinciale della Fipe (la Federazione dei pubblici esercizi) della Confcommercio, Daniele Fabiani, che conferma l’avvio di un confronto per organizzare a breve una manifestazione di protesta in piazza con la partecipazione degli operatori del settore. Un’iniziativa per far sentire la voce di chi si sente e si dichiara fortemente penalizzato. 

L’annunciata restrizione dell’orario di lavoro per il settore ristorazione e pubblici esercizi, con la chiusura prevista alle 18, proprio non va giù agli addetti ai lavori. «Siamo delusi e adirati – sottolinea Fabiani, presidente piceno della Fipe e titolare del ristorante “Vittoria” – di fronte ad uno scempio di decreto.

Dopo aver speso soldi e seguito scrupolosamente i protocolli, ora ci troviamo questa ulteriore mazzata. Abbiamo perso almeno un 40% di fatturato, da gennaio, e questo è, ahimé, il colpo di grazia». «Mi meraviglia – prosegue Fabiani – che uno Stato che fa del lavoro la priorità sia cieco di fronte a tutto questo. Chiudere un locale alle 18 significa proibirgli di lavorare. Ma a questo punto siamo pronti a dare battaglia e a scendere in piazza». E proprio nelle ultime ore, Fabiani ha chiesto a tutti i colleghi del settore pubblici esercizi di farsi sentire esprimendosi sulla possibilità di questa manifestazione di protesta sulla quale è già stato aperto il confronto tra gli operatori.

«E’ soprattutto nei momenti difficili – ha scritto Fabiani agli esercenti ascolani - che le azioni di gruppo e le associazioni di categoria possono ottenere ascolto e attenzioni ai cosiddetti “piani alti”. Qui la situazione è complessa e bisogna agire». La categoria, in definitiva, dopo l’annuncio del premier sulle nuove restrizioni si prepara a manifestare pubblicamente sentendosi ancora una volta l’indice puntato addosso. E mentre si ragiona sulla protesta degli operatori del food ascolani, la Fipe ha già previsto una manifestazione mercoledì prossimo 28 ottobre alle 11,30 ad Ancona (così come in altre 17 città italiane) denominata “Mille coperti a terra” per sensibilizzare il Governo sulla situazione del settore alla quale prenderà parte anche il rappresentante degli esercenti piceni, Daniele Fabiani. 

Tanta rabbia e preoccupazione, ma anche provocazioni e pungente ironia, da parte degli operatori del settore ad Ascoli, dopo quello che viene considerato il colpo di grazia. «Con questo provvedimento – commenta Primo Valenti, titolare del ristorante Lorenz Cafè – è stata decretata la chiusura di quasi la totalità delle attività di ristorazione. A questo punto non resta che sperare in una contrapposizione dei territori oppure ci rassegniamo ad accettare passivamente qualunque idiozia. In ogni caso sono favorevole ad una manifestazione di protesta della categoria». «Adesso aprirò un ristorante Covid, entreranno solo positivi…». Questa la provocazione di Marco Travaglini, titolare di “Angolo Di Vino”, che aldilà dell’ironia esamina così la situazione: «Sicuramente questo passaggio avrà riflessi molto negativi sulle attività e ce ne renderemo conto più avanti. Non vogliamo negare che il problema c’è, ma siamo arrivati a questo forse perché non si è riusciti prima a risolvere problematiche come ad esempio quella del trasporto pubblico e altre ancora. Se si ritiene giusto chiudere, a questo punto vediamo quale sarà in concreto il paracadute per le attività penalizzate. Per un locale come il mio chiudere alle 18 è come restare chiuso. La manifestazione di protesta in piazza? D’accordissimo». 

Da oggi, nel frattempo, dopo le 18 le serrande dei locali si abbasseranno e si potrà restare aperti solo per asporto e consegne a domicilio. 

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