Ascoli si aggiudica 90 milioni per la rinascita e la qualità dell'abitare, via libera al progetto di riqualificazione di centro e periferia

Il Comune di Ascoli
Il Comune di Ascoli
di Luca Marcolini
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Giovedì 22 Luglio 2021, 09:35

ASCOLI - Colpo grosso dell’Arengo in collaborazione con la Fondazione Carisap: arrivano sotto le cento torri ben 90 milioni di euro per rivitalizzare il centro storico e le frazioni. Siamo di fronte al del più grande finanziamento mai ottenuto prima dal capoluogo piceno.

Una sfida iniziata per volontà del sindaco Fioravanti e subito raccolta del presidente della Fondazione Galeati. Poi proseguita con una corsa contro il tempo e una forte sinergia, credendo nell’impossibile fino alla fine.

E proprio ieri è arrivata la conferma ufficiale dal Ministero delle infrastrutture con la pubblicazione della graduatoria del bando Pinqua, ovvero il Programma nazionale per la qualità dell’abitare. Ascoli è addirittura al sesto posto con il progetto-pilota elaborato per la rivitalizzazione del centro storico, ottenendo 75 milioni, ma è riuscita anche ad intercettare altri 15 milioni con il 71esimo posto dell’altro progetto, quello più espressamente dedicato alla valorizzazione delle frazioni. Progetti che prevedono importanti interventi di housing sociale per il ripopolamento della città e delle sue zone decentrate, ma anche il recupero di importanti edifici come Palazzo Saladini Pilastri, l’attivazione di iniziative di sostegno al commercio e di servizi, opere pubbliche come un parco pubblico e la riqualificazione di piazza San Tommaso e tanto altro ancora.


La città, grazie all’impegno in prima persona del sindaco Marco Fioravanti e del presidente della Fondazione Carisap, Angelo Galeati, così come di tutti i tecnici coinvolti, ha ottenuto un risultato storico. Che non potrà essere cancellato. Neanche a livello regionale risultano esserci stati finanziamenti così importanti ottenuti da un Comune. E sono gli stessi Fioravanti e Galeati, appena appresa la notizia, a confermare la grandissima soddisfazione per l’obiettivo raggiunto. «Siamo di fronte ad un risultato storico – rimarcano il sindaco e il presidente della Fondazione – che ci permette di realizzare un progetto importantissimo per la riqualificazione del centro storico.

Va dato merito a Ugo Galanti e Marco Perosa per il lavoro svolto. Siamo di fronte ad una svolta epocale, considerando anche l’altro progetto per la rivitalizzazione delle frazioni. Con questi finanziamenti potremo realizzare interventi di grandissima portata e senza precedenti sul territorio ascolano e nella nostra regione».

«È la vittoria – concludono Fioravanti e Galeati - della collaborazione e della co-progettazione. Insieme siamo riusciti ad attivare un lavoro di squadra che, grazie ai progetti messi in campo, ora con questo finanziamento potrà cambiare la storia della nostra città». Per il progetto mirato sul centro storico, ad Ascoli pioveranno ben 75 milioni (per la precisione 75.087.854 euro). Gli interventi programmati prevedono housing sociale e alloggi a canoni agevolati con il recupero e l’utilizzo di 5 edifici comunali, incluso Palazzo Saladini Pilastri (che ospiterà anche un albergo etico e che verrà acquistato dall’Arengo) e di alcuni appartamenti sempre dell’ente inseriti in altri immobili.

Tra i fabbricati da riqualificare e utilizzare, il palazzo ex Eca in via Giusti, l’ex caserma Vecchi in corso Vittorio Emanuele, l’ex scuola di San Domenico (che oltre all’housing sociale ospiterà anche spazi per associazioni di giovani creativi) e Palazzo Cornacchietto. Ma all’housing sociale e ai servizi, come detto, si affiancheranno anche opere pubbliche come la riqualificazione di piazza San Tommaso, la nuova pista ciclopedonale sul Lungo Castellano e la creazione di un parco pubblico nel giardino di Palazzo Saladini Pilastri. A tutto ciò si aggiungono i 15 milioni di euro per il progetto di rilancio delle frazioni anche in questo caso con housing sociale attraverso la ristrutturazione e riconversione del patrimonio edilizio pubblico, ma anche l’insediamento di servizi a attrezzature e di nuove attività, oltre a interventi di valorizzazione delle aree di pregio ambientale come il Colle S. Marco, il monte Ascensione e i parchi fluviali del Tronto e del Castellano. Ora, con l’auspicio che il progetto possa trovare una veloce applicazione pratica, non resta che rimboccarsi le maniche e guardare con più ottimismo verso il futuro. 

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