Pinqua, caccia a 6 milioni per coprire i costi in più. Ecco cosa deve fare l'Arengo

Pinqua, caccia a 6 milioni per coprire i costi in più. Ecco cosa deve fare l'Arengo
Pinqua, caccia a 6 milioni per coprire i costi in più. Ecco cosa deve fare l'Arengo
di Luca Marcolini
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Giovedì 8 Giugno 2023, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 13:03

ASCOLI - La grande sfida del Pnrr, ovvero il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ora anche per Ascoli entra nel vivo. I tecnici comunali della task force allestita dall’Arengo per fronteggiare il consistente impegno, sotto il coordinamento del sindaco Marco Fioravanti e dell’assessore ai lavori pubblici Marco Cardinelli, stanno lavorando in queste ore a testa bassa per riuscire a portare a casa anche un contributo suppletivo del 10%, a copertura dell’incremento dei prezzi, per le quattro principali opere del progetto Pinqua, ovvero Palazzo Saladini, ex caserma Vecchi, palazzo di via Giusti e complesso San Domenico, per cui è stato previsto un finanziamento complessivo di 60,5 milioni di euro. L’obiettivo a cui si sta lavorando, dunque, consiste nella pubblicazione del bando di appalto integrato entro il 30 giugno. Poi, la sfida continuerà anche per tutti gli altri progetti, con bandi da pubblicare entro il 31 ottobre per non perdere i finanziamenti ottenuti. L’obiettivo, dunque, è arrivare puntuali a queste due scadenze con le procedure di tutti gli interventi inseriti nel Pinqua e finanziati complessivamente per 90 milioni. 



Nessun rischio, dunque, alla data del 30 giugno, di poter perdere gli importanti finanziamenti finora ottenuti per gli oltre 30 interventi del Pinqua tra il progetto principale del centro storico e quello denominato “Riabitare i parchi” per valorizzare anche le frazioni. La sfida di fine mese è quella, invece, di riuscire ad ottenere per alcune opere per le quali l’Arengo ha avanzato la richiesta al ministero competente di un aggiuntivo 10% rispetto alle somme stanziate per poter contrastare l’aumento dei prezzi. Nello specifico, si tratta delle 4 più consistenti dal punto di vista economico e dell’impatto positivo per il centro storico per un totale di 60,5 milioni di euro: il recupero di Palazzo Saladini Pilastri (28.3 milioni incluso l’acquisto dell’immobile), il recupero dell’ex convento di San Domenico (14,5 milioni), il recupero dell’ex caserma Vecchi (9,4 milioni), il recupero dell’edificio ex Eca in via Giusti (8,4 milioni). Per poter ottenere quel 10% in più, pari a circa 6 milioni di euro, occorrerà pubblicare il bando di appalto integrato entro la fine di questo mese. Stessa cosa riguarderà alcune altre opere, ma di minore consistenza, tra tutte quelle inserite nel Pinqua. Per tutti gli altri interventi per i quali, invece, non si è richiesto il finanziamento suppletivo, la scadenza per la pubblicazione dei bandi è quella del prossimo 31 ottobre. Poi, invece, la scadenza più temibile, vista anche la lunghezza delle procedure, e per la quale anche a livello nazionale si vorrebbe spingere per un possibile slittamento, resta quella del 2026 per il completamento di tutti gli interventi. 

A seguito dell’interrogazione da parte delle forze consiliari di opposizione, illustrata in aula da Massimo Tamburri (M5s) per avere chiarimenti in risposta a dubbi riguardo lo scenario attuale sul fronte del Pnrr, il sindaco Fioravanti aveva descritto lo stato dei fatti, sostenendo che «l’amministrazione comunale si sta concentrando sui progetti di quattro lotti del Pinqua da validare e sulla pubblicazione del bando integrato entro il 30 giugno, per poi procedere con l’aggiudicazione dei lavori».

E poi aveva ricordato la diversa scadenza (il 31 ottobre) per tutti gli altri bandi da pubblicare. «Parliamo di tanti interventi - aveva sottolineato Fioravanti – e stiamo lavorando per portarli avanti tutti. In questa fase ci concentriamo su quelli più grandi, ma posso dire che grazie ai dirigenti e alla struttura stiamo rispettando il cronoprogramma di tutti gli interventi».

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