Ascoli, due ufficiali dell’Aeronautica
a giudizio per la morte dei 4 capitani

Elicottero dei vigili del fuoco impegnato nelle operazioni di recupero delle salme dopo lo schianto dei Tornado
Elicottero dei vigili del fuoco impegnato nelle operazioni di recupero delle salme dopo lo schianto dei Tornado
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Venerdì 21 Giugno 2019, 10:59
ASCOLI - Sono stati rinviati i due militari dell’Aereonautica accusati di omicidio colposo per la morte dei quattro piloti che erano a bordo dei due Tornado che si scontrarono in volo il 19 agosto del 2014 nel corso di una esercitazione nei cieli sopra Ascoli. Sarà, pertanto, un processo a stabilire quali furono le cause di quell’incidente in cui poersero la vita i capitani Mariangela Valentini, Alessandro Dotto, Giuseppe Palminteri e Paolo Piero Franzese. Il gup del tribunale di Ascoli Rita De Angelis, al termine dell’udienza preliminare che si è svolta ieri, ha rinviato a giudizio Bruno Di Tora, 47enne di Caserta all’epoca comandante del 154° Gruppo, cui era affidata la responsabilità della pianificazione dell'esercitazione, e Fabio Saccottelli, 43 anni di Verbania indagato come capo cellula della pianificazione area target della stessa esercitazione. Il processo inizierà il prossimo 28 ottobre: il procuratore di Ascoli, Umberto Monti, contesta negligenze nella pianificazione della missione verso gli equipaggi Freccia 11 e Freccia 21 partiti dalla base bresciana . Nel corso dell’udienza preliminare di ieri, i difensori dei due militari avevano chiesto che venissero svolte alcuni approfondiomenti d’indagine ritenuti decisivi per ricostruire l’accaduto e l’accertamento delle eventuali responsabilità. Richiesta che non è stata accolta dal giudice per le udienze preliminari che a, quel punto, ha rinviato a processo i due indagati e ha fissato la data del 28 ottobre, giorno in cui si aprirà il processo per fare piena luce su quanto avvenne quel tragico pomeriggio di agosto dopo che in un primo momento l’allora procuratore capo di Ascoli, Michele Renzo, chiese l’archiviazione dell’inchiesta. I familiari dei quattro piloti si sono sono costituiti in giudizio come parti civili.
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