Un polo scolastico provvisorio allo stabilimento ex Prysmian: ospiterà gli studenti di 9 istituti

Un polo scolastico provvisorio allo stabilimento ex Prysmian: ospiterà gli studenti di 9 istituti
Un polo scolastico provvisorio allo stabilimento ex Prysmian: ospiterà gli studenti di 9 istituti
di Mario Paci
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Mercoledì 13 Gennaio 2021, 04:05

ASCOLI  - Dove sistemare migliaia di studenti ora che stanno per cominciare finalmente i cantieri post terremoto per mettere in sicurezza nove scuole della città? È il cruccio dell’Amministrazione comunale che sta cercando da tempo delle alternative praticabili. Una soluzione l’ha offerta l’imprenditore Battista Faraotti che da qualche mese ha avviato e termionato la demolizione di una parte della copertura dello stabilimento Prysmian (ex Ceat) in zona Castagneti. In tal senso ci sono stati incontri e avviata una trattativa.


«Abbiamo deciso di rifare le facciate, cambiare le vetrate, demolire la palazzina degli uffici ex Ceat ma lasceremo la copertura metallica che risale al 1955. Verrà un bel lavoro anche perchè se vogliamo valorizzare questa vasta superficie non potevamo lasciarla in queste condizioni» disse Faraotti. Le sedi scolastiche provvisorie che l’Arengo dovrà attivare, consentirebbero – al termine delle complesse procedure – di sbloccare gli interventi del programma “ Scuole sicure”, ovvero quelli per le scuole elementare e materna Malaspina, materna San Filippo, la primaria Don Giussani, la primaria a Poggio di Bretta, la Don Bosco-San Filippo, la realizzazione del nuovo Polo scolastico San Marcello-via Sardegna, la costruzione del Polo scolastico Ceci, la nuova costruzione del Polo scolastico Cantalamessa e quella del nuovo Polo scolastico D’Azeglio.

Non a caso un anno fa era stato valutata anche la riorganizzazione della viabilità in quel tratto di Castagneti, legata alla realizzazione del nuovo maxi ponte di collegamento con Monticelli, considerando che proprio all’altezza del sottopasso andrebbe ad innestarsi un sistema di rotatorie. In zona è prevista anche una nuova fermata ferroviaria, quindi strategica anche per andare da lì alla stazione e, quindi, verso il centro.
Finora sono tre (due riguardano aree e una fa riferimento a un immobile) le proposte di privati arrivate sulle scrivanie dell’Arengo per l’individuazione di possibili siti dove andare ad insediare le sedi scolastiche temporanee durante i lavori di adeguamento sismico o ricostruzione degli attuali plessi inseriti nel progetto Scuole sicure.

Lavori che si prevede possano durare circa 7 anni. Il progetto, finanziato con fondi post terremoto per circa 31 milioni, prevede per il completamento dei nove interventi previsti per rendere sicuri gli edifici scolastici cittadini, ma oltre alla complessità delle procedure l’amministrazione deve individuare delle soluzioni temporanee per garantire agli studenti le lezioni anche quando si apriranno i cantieri.

Ecco, dunque, che ora l’amministrazione comunale valuterà le proposte dei privati pervenute per capire se possano essere individuate come soluzioni percorribili. In due casi si tratta di terreni, uno dei quali in zona industriale, sui quali realizzare possibili moduli per le attività scolastiche, mentre il terzo riguarda proprio l’ex Prysmian che imprenditore Battista Faraotti mette a disposizione.


A febbraio, per individuare possibili soluzioni sul fronte delle sedi scolastiche temporanee, il sindaco Marco Fioravanti e la giunta avevano deciso di ricorrere ad un avviso pubblico per chiedere a privati proprietari di aree o immobili di farsi avanti per un’eventuale disponibilità degli stessi proprio per l’ubicazione di sedi scolastiche temporanee. Adesso, emergenza Coronavirus permettendo, ci sono tre proposte sul tavolo dell’amministrazione comunale che ora saranno valutate per capire se possano rappresentare una valida soluzione al problema. Per quel che riguarda le due aree che i proprietari hanno proposto all’Arengo, chiaramente si dovrebbe poi procedere con la realizzazione di moduli che ospiterebbero le aule per la didattica.

Discorso diverso, invece, per l’eventuale utilizzo dell’immobile messo a disposizione da Faraotti, imprenditore attivo su più fronti anche con importanti investimenti in città: in questo caso si tratterebbe di adeguare l’edificio alle esigenze dell’attività didattica. Valutazioni che ora l’amministrazione dovrà fare per decidere come muoversi. Le caratteristiche di aree ed immobili richiesti attraverso il bando, in base ai quali sono poi pervenute le proposte, riguardavano aree di facile accesso e di almeno 5.000 metri quadrati di superficie, mente per gli immobili era richiesta una superficie lorda complessiva di 2.000 metri quadrati (anche distribuita su più piani). L’ex Prysmian-Ceat ne ha oltre trentamila.

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