Ascoli-Teramo e Salaria, il PIceno esce dal guscio con ulteriori fondi del Pnrr destinati alla ricostruzione

Il tratto di Salaria fuori la frazione di Mozzano
Il tratto di Salaria fuori la frazione di Mozzano
di Marco Vannozzi
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Venerdì 1 Ottobre 2021, 08:40

ASCOLI - Arrivano le risorse per la viabilità del Piceno. Nella cabina di coordinamento integrata, approvato il programma unitario di intervento della quota Pnrr per le aree del sisma: un miliardo e 780 milioni stanziati dal fondo complementare terremoto per lo sviluppo del territorio ferito dalle scosse del 2009 e 2016. «Due le misure approvate, quella relativa a “città e paesi sicuri, sostenibili e connessi” oltre un miliardo e quella concernente al “rilancio economico e sociale” con 700 milioni. 

La Regione è pronta a sostenere le comunità e le imprese del cratere» dice l’assessore regionale Guido Castelli. L’intervento della Regione è stato fondamentale per ulteriori risorse: è stato ottenuto un finanziamento dedicato ad alcune importanti arterie stradali: 6 milioni per la progettazione dell’Ascoli-Teramo, 25 milioni per la variante sul Fluvione. «Primo punto, liberare le aree del cratere dall’isolamento infrastrutturale - aggiunge Castelli. - Sono riservati a questa nodale missione gli oltre 100 milioni destinati alla Regione per ricostruire le aree colpite dal terremoto».

Gli ingegneri dell’Anas dovranno verificare il percorso più indicato; in ballo ci sono diverse opportunità: l’adeguamento della strada Aprutina (da Folignano a Civitella) oppure il passaggio attraverso la Val Vibrata. 

Per quanto concerne la variante sul Fluvione e il tratto lungo la Salaria, in zona Taverna Piccinini, si studia per la trasformazione di quel bypass stradale oggi esistente in un rettilineo continuo. Altri interventi in agenda anche per il passaggio verso il Maceratese, tra Caladarola, Sarnano e Amandola: in seguito si lavorerà per il percorso fino a Comunanza in modo che la Pedemontana venga garantita. «C’è necessità di un congruo investimento per la grande viabilità - sostiene Castelli. - Abbiamo bene in mente come la questione vada risolta, altrimenti la rigenerazione economica del cratere non si può realizzare fino in fondo».
 

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