Piceno Consind, il contributo chiesto alle imprese fa infuriare Confindustria

Piceno Consind, il contributo chiesto alle imprese fa infuriare Confindustria
Piceno Consind, il contributo chiesto alle imprese fa infuriare Confindustria
di Mario Paci
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 3 Agosto 2022, 06:10

ASCOLI - Il contributo richiesto da Piceno Consind a centinaia di aziende della zona industriale per partecipare alle spese di manutenzione delle infrastrutture è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Per l’associazione degli industriali che tiene nel mirino Piceno Consind considerato un «carrozzone politico» il limite è stato superato.

«Purtroppo ancora una volta, dobbiamo constatare che il Piceno Consind, nonostante le numerose modificazioni subite nel tempo finalizzate a ricentrarne mission e renderlo uno strumento a servizio delle imprese e del territorio, ma che in realtà hanno avuto il solo effetto di rimandare ad anni successivi le decisioni veramente importanti , è un ente che adotta logiche, a nostro avviso, che poco hanno a che fare con l’utilità delle imprese» afferma il presidente Simone Ferraioli. «Una casa comune che si muove in maniera del tutto sconnessa dalle esigenze degli inquilini, chiamati o informati a decisioni prese, ed assumendo decisioni creative senza alcuna valutazione di impatto sugli stessi».


Le richieste


Per Confindustria il Consind è un ente concentrato nel reperimento di risorse per il finanziamento di rotatorie, senza chiedersi nemmeno a vantaggio di quanti automobilisti ancora e per quanto tempo «mentre si dovrebbe una volta per tutte affrontare il tema della sostenibilità economica del consorzio stesso, i cui numeri certificano di fatto uno stato di sofferenza irreversibile da diversi anni».

Per l’associazione industriale occorre liberare risorse che possano effettivamente essere destinate allo sviluppo delle imprese, agli investimenti e agli ampliamenti dei siti produttivi, e di conseguenza incidere sull’occupazione del territorio.


L’appello


All’indomani di un periodo a dir poco complesso, gli industriali chiedono ancora una volta alla Regione Marche, e anche a tutti i Comuni consorziati «che si trovi il coraggio di affrontare definitivamente la questione in quanto è inaccettabile una logica gestionale basata sulla ridistribuzione dei costi anziché su servizi utili ed efficienti. Le criticità mai definitivamente risolte sono enormi e molte aziende sono ormai costrette a gestire in autonomia il decoro e le manutenzioni di talune aree per evitare danni ai veicoli e soprattutto garantire la sicurezza delle migliaia di persone che ogni giorno devono transitare per raggiungere le imprese». A tal proposito Ferraioli ha già sollecitato un incontro urgente all’assessore regionale competente.

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