Pfizer, un impianto geotermico e assunzione anche di rifugiati. L'obiettivo è la parità di genere nell'organico

Lo stabilimento della Pfizer
Lo stabilimento della Pfizer
di Cristiano Pietropaolo
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Lunedì 27 Febbraio 2023, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 18:57

ASCOLI - Lo stabilimento Pfizer di Campolungo è uno dei poli riservati alla produzione del farmaco antivirale contro il Covid Paxlovid il sunitinib maleato, un farmaco oncologico per il trattamento di tumori gastrointestinali e del rene e molti altri. lI sito fornisce farmaci a pazienti in più di cento Paesi in tutto il mondo, con un volume di produzione di circa 130 milioni di confezioni e circa 4 miliardi di compresse/capsule all’anno. Attualmente ad Ascoli sono impiegate più di 900 persone, di cui 850 sono contratti totalmente con Pfizer. L’Amministrazione comunale prevede, inoltre, di riconoscere la cittadinanza onoraria ad Albert Bourla, amministratore delegato del gruppo.

 
 
Ora la multinazionale si sta impegnando alla riduzione delle emissioni quasi del cento percento. La sostenibilità ambientale è, infatti, uno dei punti fermi di Pfizer, che ha l’obiettivo di diventare carbon free entro il 2030, attraverso la riduzione del consumo di energia, il recupero e la riduzione dei rifiuti, la salvaguardia di acqua, aria e suolo e la sensibilizzazione di dipendenti e fornitori. Lo step ulteriore nei dieci anni successivi sarà infine la riduzione del 95% delle emissioni tramite la completa revisione dei sistemi energivori nell’ambito del programma “Net Zero 2040.”
 
Stanno partendo i sondaggi per un impianto geotermico che servirà per il condizionamento di aree come il magazzino, ma anche un progetto per un impianto di trattamento di acque del costo di cinque milioni di euro per trasformare le acque reflue da utilizzare per la produzione. L’acqua sarà utilizzata anche per le torri di raffreddamento. Nel frattempo lo stabilimento ascolano collabora con le scuole per favorire l’interessamento degli studenti agli studi tecnico-scientifici anche attraverso alcuni programmi di PCTO (ex alternanza scuola-lavoro). Inoltre si è avviato una mappatura delle possibilità lavorative per le persone con disabilità, per facilitarne la “job rotation” o un primo inserimento. Attualmente la percentuale dei lavoratori vede una maggioranza di uomini (59%) rispetto alle donne (41%) ma l’obiettivo è quello di raggiungere la parità assoluta di genere.
 
Inoltre, il 9 marzo la Pfizer siglerà all’Arengo una convenzione per promuovere esperienze di lavoro e di apprendistato a favore donne in grave stato di disagio attraverso stage formativi.

Ci saranno anche attività di collaborazione con associazioni di volontariato. « Questo stabilimento è cresciuto insieme al territorio. Per il cinquantesimo anno dalla nostra presenza abbiamo deciso di fare una mostra che per noi è stata una bella novità- sottolinea Rossella Bruni, direttrice dello stabilimento ascolano- Vogliamo lasciare un’eredità alla future generazioni.

I pazienti sono la nostra missione e al centro del nostro lavoro. Meno dell’1% dei nostri dipendenti lascia l’azienda, dimostrando molta fedeltà- spiega- Le infrastrutture non sono straordinarie ma non abbiamo problemi di collegamento. Il nostro export viaggia su gomma e i camion partono da qui in direzione Gioia Tauro e Genova. Vogliamo essere aperti ai temi dell’inclusione e sull’apprendimento. Ci sarà una formazione specifica per i manager alla leadership orientata al benessere e all’inclusione- prosegue la direttrice- Nel 2022 abbiamo dato anche l’opportunità di lavoro a due rifugiati, un palestinese e un nigeriano, ma ce ne saranno altri».
 

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