La pandemia ha colpito duro nel Piceno: più persone morose e senza fissa dimora

La pandemia ha colpito duro nel Piceno: più persone morose e senza fissa dimora
La pandemia ha colpito duro nel Piceno: più persone morose e senza fissa dimora
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Sabato 30 Ottobre 2021, 09:57 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 12:06

ASCOLI - Giovedì, in Prefettura, si è svolta una riunione, presieduta dal prefetto Carlo De Rogatis per esaminare le principali situazioni di disagio sociale ed economico, in particolare quello abitativo, rilevate nel Piceno. Hanno partecipato i referenti della Regione, dei Comuni ad alta tensione abitativa (Ascoli, San Benedetto, Grottammare e Monteprandone), del Tribunale, delle Forze dell’Ordine, dell’Erap e della Caritas.

Durante l’incontro, è emerso come la pandemia abbia determinato l’insorgenza di nuove situazioni di marginalità ed esclusione. I rappresentanti degli enti territoriali hanno evidenziato un incremento dei fenomeni di morosità incolpevole e, talvolta, di persone senza fissa dimora. In relazione a tali situazioni, si è registrata la significativa capacità di reazione delle diverse articolazioni del sistema di protezione sociale, con azioni di solidarietà e inclusione in favore dei cittadini con maggiori difficoltà.

I Comuni hanno adottato misure specifiche di sostegno abitativo e alimentare, i cui costi sono imputati, in parte, ai loro bilanci. Inoltre, sono state evidenziate le importanti azioni di solidarietà poste in essere dalla Caritas diocesana in favore degli emarginati.

In tale contesto, è stato espresso il comune intendimento di assicurare la massima diffusione informativa in merito alla possibilità di ricorrere all’apposito fondo istituito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (260 milioni per il 2021) destinato agli inquilini morosi incolpevoli, nonché all’ulteriore fondo del Ministero dell’Interno (500 milioni per il 2021) finalizzato all’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare e di sostegno per il pagamento dei canoni di locazione e delle utenze domestiche. È stata, infine, condivisa l’esigenza di operare un costante monitoraggio delle principali situazioni di emarginazione, rispetto alle quali sarà assicurata la tempestiva attivazione della rete territoriale di sicurezza sociale. 

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